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Juventus: ecco gli undici migliori secondo ChatGPT

di Timothy Cristian Belosi

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Tutta la classe del centrocampo della Juventus

Il primo componente del centrocampo è il francese Michel Platini, una delle più grandi icone del calcio francese. Come calciatore nasce e si sviluppa principalmente in Francia ma una volta raggiunta la Juventus raggiunge il suo massimo splendore. Trascorre con la maglia bianconera gli ultimi 5 anni della sua carriera, dal 1982 al 1987, dove si afferma come uno dei giocatori chiave. Lo dimostrano i 3 titoli da capocannoniere della Serie A e i tre Palloni d’Oro consecutivi (1983, 1984, 1985). Il francese si mette in mostra anche in Europa, trascinando la squadra alla vittoria della Coppa dei Campioni ma non solo. Il bottino si completa con una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e l’Intercontinentale alzata dal capitano Scirea. Anche l’intelligenza artificiale rimane così colpita dalla classe del trequartista che lo nomina come tiratore dei calci di punizione.

A completare il centrocampo troviamo un altro italiano ad aver alzato la Coppa del Mondo nel 1982. Parliamo di Marco Tardelli, centrocampista difensivo passato alla storia come primo centrocampista a conquistare le principali competizioni UEFA per club. Dopo un paio di stagioni con Pisa e Como, passa alla Juventus per la forte volontà del presidente Boniperti. Esordisce nel 1975 e già dai primi incontri dimostra di avere il potenziale per diventare un pilastro del centrocampo bianconero. Le conferme non tardano ad arrivare e Tardelli rimane titolare per tutti i 10 anni trascorsi, ad eccezione degli stop causati dagli infortuni. Chiude quindi la sua carriera con la Juventus portando a casa 5 Scudetti e 2 Coppe Italia, oltre ai trofei UEFA conquistati con i compagni Scirea e Cabrini.

Tecnica e classe nel reparto offensivo

Per quanto riguarda la zona d’attacco, il primo giocatore ad essere inserito è Pavel Nedved. Acquistato dalla Lazio nell’estate del 2001 viene subito schierato come esterno sinistro, ruolo in cui ha difficoltà ad esprimersi. Trova la giusta dimensione sul termine della stagione, quando Marcello Lippi lo sposta subito dietro le prime punte. Da quel momento in poi Nedved torna a risplendere e a guidare l’attacco bianconero. La sua ascesa vede il proprio culmine nel 2003, anno in cui gli viene consegnato il Pallone d’Oro per le ottime prestazioni offerte in campionato e in Champions League. Il ceco porta a casa durante gli 8 anni trascorsi a Torino 2 Supercoppe italiane e 2 scudetti, oltre che ad un campionato di Serie B. È infatti uno dei pochi senatori ad essere rimasto con la Vecchia Signora durante la stagione trascorsa nel campionato cadetto dopo le vicende di calciopoli.

Nell’area offensiva più centrale, viene inserito il nome di Roberto Baggio. Definito come uno degli italiani più forte di tutti i tempi, veste la maglia bianconera tra il 1990 e il 1995. Nel corso della sua carriera purtroppo gli infortuni costringono il Divin Codino a numerosi mesi di stop, altalenando così il suo stato di forma. Quando però torna in campo la musica cambia. Posizionato come seconda punta, il vicentino mette in mostra tutto il suo bagaglio tecnico a suon di continui goal. Il suo talento viene riconosciuto anche in Europa, grazie alle reti segnate nelle competizioni internazionali. Nel 1993 vince da protagonista la Coppa UEFA, trofeo che lo consacra al calcio mondiale. Proprio quell’anno Baggio vince il Pallone d’Oro, sfiorando il bis l’anno successivo chiudendo al secondo posto. Il fantasista chiude la sua carriera alla Juventus con 200 presenze e 115 goal, conditi da 49 assist.

L’ultimo uomo dietro alla punta è una delle bandiere più importanti per il club. Il giocatore è Alessandro Del Piero, campione del mondo nel 2006 e leggenda del calcio italiano. Arriva a Torino nel 1993, quando ancora ha 19 anni, dopo l’esperienza al Padova. Con l’arrivo di Marcello Lippi, Del Piero ricopre stabilmente un ruolo in prima squadra come prima punta d’attacco. Le giocate e i numeri convincono subito tifosi e società, con quest’ultima che si convince a cedere il compagno di reparto Baggio per puntare su di lui. I risultati non tardano ad arrivare. Dopo lo scudetto vinto nel 1995, la stagione successiva è marcata dalla vittoria dell’ultima Champions League bianconera. Del Piero lascia la società nel 2012 con 15 trofei, 290 reti segnate in 705 presenze, numeri da miglior marcatore bianconero. Ed è proprio lui, secondo ChatGPT, l’uomo a cui affidare i rigori tra tutti questi campioni.

La punta di diamante che chiude la formazione è Paolo Rossi. Il suo rapporto con la Juventus inizia già sedici anni, quando entra a far parte del settore giovanile. L’esordio con la maglia bianconera arriva soltanto nel 1982, dopo 10 anni trascorsi a vestire altre maglie del campionato italiano. Dopo la squalifica per lo scandalo TotoneroPablito torna finalmente in campo e riesce a godersi la vittoria dei compagni dello Scudetto. Lo stesso anno gioca e vince il Mondiale dimostrando tutta la propria classe, chiudendo come capocannoniere della competizione. Le brillanti prestazioni gli valgono il Pallone d’Oro, diventando il terzo italiano fino a quel momento a riuscirci. La sua carriera in bianconero termina nel 1985 quando, stanco del poco utilizzo, decise di lasciare Torino. Insieme a lui la Juventus porta a casa anche una Coppa dei Campioni e una Coppa delle Coppe, oltre alla Supercoppa UEFA.

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Del Piero (@Shutterstock)

Ecco l’uomo a guidare la miglior Juventus

Davanti ad una formazione di questo livello è necessario trovare un allenatore all’altezza. Di fronte a tutto questo, l’uomo scelto dall’intelligenza artificiale è Marcello Lippi. Il tecnico di Viareggio ha guidato il club in due periodi, tra 1994 e il 1999 e dal 2001 al 2004. La scelta ricade sull’allenatore che è riuscito meglio di tutti a raggiungere un equilibrio tra il reparto offensivo e quello difensivo, mostrando un gioco solido e ben organizzato. Il suo primo mandato vanta di ben due premi come miglior allenatore dell’anno ma soprattutto della Champions League vinta nel 1996. Negli anni duemila riesce a riportare nuovamente la Juventus in finale di Champions ma in quell’occasione è il Milan ad avere la meglio. La sua bacheca in questi anni a Torino comprende anche 5 Scudetti, 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa UEFA.

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Lippi (@Shutterstock)

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