di Federico Minelli

La giustizia sportiva in primo piano. Dopo le dimissioni del CDA della Juventus, resta da capire come si muoverà la giustizia sportiva in senso di condanne. Sì perché dal punto di vista penale sono solo i singoli a rischiare, ma la squadra potrebbe incappare in sanzioni sportive che potrebbero vanificare gli sforzi prodotti nel campo. Ecco la situazione secondo “La Gazzetta dello Sport”.

Dall’inchiesta plusvalenze alla lente sugli stipendi

Il nuovo argomento che tiene banco è la manovra stipendi: la procura federale l’ha inquadrato e ora è determinata ad andare fino in fondo. Quello che non era stato possibile con l’inchiesta plusvalenze, sulla quale la Juventus è stata assolta in ben due gradi di giudizio.

Per riaprire quel fascicolo servirebbe una prova schiacciante, un’intercettazione shock, che non lascerebbe scampo agli accusati. Per revocare l’assoluzione, infatti, servono parole che non possono essere equivocate, non bastano giri di parole o allusioni che possono far pensare ad un reato.

E allora, come detto, gli stipendi sono al centro dell’attenzione. Secondo la procura, quando i bianconeri si sono accordati, in tempo di Covid, con i giocatori per poter saltare alcune mensilità dello stipendio, qualcosa è stato omesso. I PM indagano, la Juventus non può che attendere.

Juventus (@Shutterstock)

Juventus, i rischi dal punto di vista sportivo

Ora è il turno della procura federale e dell’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva. In questo articolo, al comma 4 si prevede “la penalizzazione di uno o più punti in classifica” per una società che “mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti”.

Al comma 2, invece, c’è lo spauracchio. Un falso in bilancio tale da consentire ad una società l’iscrizione ad un campionato porterebbe addirittura alla retrocessione. Lo scenario sembra molto improbabile al momento, ma la strada è ancora lunga, e va dall’ammenda fino ad arrivare a contesti più tragici. Per i tempi di giustizia sportiva, potremmo dover aspettare fino a marzo.

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