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Italia ultima in Europa per il livello di salute mentale

di Melissa Marocchio

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L’Italia si conferma ultima in tutta Europa per il livello di benessere mentale. A dimostrarlo un’indagine condotta da Ipsos e promossa dal Gruppo Axa su 30.600 individui di 16 Paesi di età compresa tra i 18 e i 74 anni. I soggetti più a rischio rimangono le donne e i giovani. La riconferma dell’Italia all’ultimo posto è certamente un segnale d’allarme, tuttavia sempre più persone cominciano a prendersi cura della propria salute mentale.

L’indagine sulla salute mentale: il Mind Health Index

Come ogni anno, anche quest’anno è stata condotta un’indagine sulla salute mentale. Per valutare il livello di benessere mentale Axa ha elaborato il Mind Health Index. Si tratta di un indice che si propone di individuare anticipatamente le possibili situazioni critiche e i problemi. L’indice fornisce inoltre degli indicatori su eventuali comportamenti da adottare per migliorare la propria condizione mentale. Il Mind Health Index sarà dunque uno strumento utile a tutti, dai politici ai singoli individui, così come alle aziende e agli operatori sanitari.

L’indagine condotta da Ipsos e promossa da Axa riporta un quadro completo sul livello di salute mentale, in seguito alla pandemia, nei diversi ambiti della vita. Tra i vari punti analizzati nel corso della ricerca ritroviamo la percezione dello stress, del disagio e dell’ansia. I profili evidenziati dalla ricerca sono invece quattro e sono: Flourishing, ovvero coloro che combinano benessere sociale, emotivo e psicologico a un livello di soddisfazione massima; Getting by, coloro che mostrano benessere in alcune aree, ma con una percezione generale meno intensa; Languishing, coloro che non si sentono al pieno delle proprie capacità e manifestano assenza di un benessere positivo; Struggling, coloro che riportano totale assenza di aree di benessere, per i quali la fatica è associata a disagio emotivo e compromissione psicosociale.

Il report dell’Italia

L’Italia si conferma ultima in Europa per livello di benessere mentale: solo il 18% della popolazione infatti dichiara di trovarsi in uno stato di pieno benessere. Lo scorso hanno si era registrato invece il 20%. Questo dato tende a diminuire soprattutto nei giovani, in cui raggiunge addirittura l’8%. In particolare il 38% dei giovani riconosce che tecnologia e social media causano un impatto negativo sul proprio benessere mentale.

A livello mondiale il disturbo mentale più diffuso è lo stress, percepito in Italia dal 56% della popolazione campione. Sul lavoro, invece, solo il 15% dichiara uno stato mentale pienamente produttivo. Secondo il 75% del campione, un lavoratore con un migliore stato mentale è meno intenzionato a cambiare occupazione. Tra i modelli di lavoro quello considerato migliore per una buona salute mentale è il lavoro ibrido.

Se da una parte le percentuali diminuiscono anche significativamente, dall’altra aumentano le persone che iniziano a prendersi cura della propria salute mentale: oltre il 60% degli italiani si rivolge a medici per la diagnosi di un possibile disturbo mentale.

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