fbpx Invincible, la recensione: dimenticate i soliti cartoni di supereroi
Cinema & Serie TV

Invincible, la recensione: dimenticate i soliti cartoni di supereroi

di Redazione NCI

Condividi con chi vuoi

Invincible è un fumetto scritto da Robert Kirkman, autore di The Walking Dead, avente come protagonista un supereroe adolescente. La pubblicazione inizia nel 2003, per poi concludersi nel 2018, anno nel quale Amazon acquista i diritti della storia per trarne una serie TV per la piattaforma Prime VideoDopo oltre 3 anni finalmente la compagnia di Jeff Bezos ha rilasciato la prima stagione.

Una trama già Invincible

Amazon ha affidato a Kirkman e Ryan Ottley, disegnatore del fumetto, il compito di sceneggiare la serie. Grazie all’esperienza accumulata con The Walking Dead i due hanno ritoccato la trama originale, che risultava già molto televisiva, rimuovendo alcune scene filler e caratterizzando meglio alcuni personaggi,  snellendo inoltre la quantità di eventi in grado di causare side quest.

La scelta che più ha influenzato il prodotto finale è stata quella di mantenere la brutalità che caratterizza il fumetto. “Questo è un mondo che non rifugge questo aspetto dell’azione dei supereroi […]” -ha dichiarato l’autore- “Penso che rappresentare la violenza in modo realistico sia ciò che ci distingue, e il dramma che ne deriva è la linfa vitale di questa serie”. 

Invincible

Una decisione diametralmente opposta rispetto alle mosse fatte da Marvel. Se quest’ultima ha sempre preferito spostare il suo target su una fascia di pubblico ampia e variegata, Invincible concentra il suo interesse nei giovani che popolano la piattaforma di Amazon, regalandoci quindi qualcosa di nuovo e azzardato in grado di raggiungere ugualmente un più che discreto successo.

Quello che non si vede

Il merito del successo è senza dubbio da attribuire anche al cast di doppiatori in lingua originale, tra cui si annoverano attori di caratura mondiale come J.K. Simmons, Sandra Oh e Mark Hamill. La scelta di destinare una notevole percentuale di budget per le voci ha ripagato appieno l’investimento, tanto da risultare una delle componenti più apprezzate dalla critica, specialmente per l’interpretazione di Steven Yeun nei panni del protagonista Mark Grayson.

Contrariamente a quanto si fa spesso per cartoni animati come questo infatti la compagnia di Jeff Bezos ha deciso di non assumere solamente doppiatori. Gli attori sono in grado di dare vita ai personaggi loro profondità e una vasta gamma di emozioni, che non possono trasparire da freddi disegni animati. 

Un futuro non tanto incerto per Invincible

Come affermato da Kirkman stesso la decisione di rendere il fumetto una serie animata è avvenuta a causa dell’eccessiva violenza dello stesso. In una trasposizione live-action sarebbe andata perduta,  insieme a una buona parte della trama originale. Una pratica molto in voga ad Hollywood, come già visto in altri fumetti di cui abbiamo parlato. Ma, se è vero che il mondo della Tv sta trovando la propria nicchia di mercato, è impossibile dimenticare The Boys. Forse più cauto in fatto di violenza grafica, ma certamente lontano dai classici eroi senza macchia.

Invincible

Ad ovviare a questo problema interverrà probabilmente Universal. Insieme a Seth Rogen (già produttore della serie) infatti la casa di produzione sta lavorando ad un adattamento fedele alla versione cartacea. Non confinato alla Tv, bensì destinato al grande schermo, con attori in carne ed ossa. Ma superato l’hype iniziale causato dall’uscita della serie, la compagnia ha taciuto sul futuro del progetto, facendo presagire il peggio.

Anche in vista di un possibile approdo al cinema di una compagnia rivale e del successo ottenuto dai primi 8 episodi Amazon ha rinnovato la serie per ben 2 stagioni. Una mossa che ci permetterà di vedere la degna conclusione della storia, con la speranza che 144 capitoli a fumetti non spaventino i produttori.

Non tutto è oro…

Purtroppo Invincible si rivela comunque un prodotto tutt’altro che perfetto, rimanendo saldamente attaccato in alcune parti ai suoi “parenti” più prossimi. Antagonisti che perdono tempo a spiegare il loro piano, forze dell’ordine inesistenti e un protagonista troppo forte specialmente valutando il suo percorso di crescita. Seppur figlio dell’uomo più potente sulla terra, è difficile credere che in poco tempo abbia saputo governare i suoi poteri così bene.

Invincible

Ignorando infatti il cattivo principale di cui non riveleremo il nome per evitare spoiler, nessun nemico riesce a farsi ricordare. Ad alcuni è stata data la possibilità di rifarsi nelle future stagioni (vedasi i due nemici di Mark doppiati da Ezra Miller e Maershala Ali), molti altri risultano quasi delle macchiette comiche, utili solamente allo sviluppo del protagonista.

Proprio qui sta la grande differenza con The Boys, in grado di regalarci cattivi memorabili come Patriota e Stormfront; contrariamente Invincible ancor più di Marvel e DC utilizza gli antagonisti come pedine per far progredire la trama. Ne ricordiamo pochi, quasi nessuno. Se in futuro la serie saprà liberarsi di questo compromesso potrebbe davvero staccare l’unico diretto concorrente, il recentissimo What If… di casa Marvel.

Pro

  • Finalmente una serie animata innovativa lontana dai canoni classici;
  • Diversi colpi di scena, la trama progredisce molto velocemente;
  • Protagonisti ben scritti e interpretati da grandissimi attori.

Contro

  • Nemici secondari dimenticabili e rivedibili;
  • Molte trame non vengono chiuse in attesa di una seconda stagione.

Cosa ne pensate di questa serie? L’avete vista? Per altre recensioni, notizie o curiosità sul mondo del cinema rimanete connessi su Nasce, Cresce e Streamma.

di Nicolò Bacchi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi