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Inverso – The Peripheral, la recensione: il futuro chiama

di Simone De Mattia

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È uscito oggi su Prime Video l’ottavo ed ultimo episodio della prima stagione di “Inverso – The Peripheral“. La serie è basata sull’omonimo romanzo di William Gibson, scritta ed ideata da Scott B. Smith e prodotta, fra gli altri da Warner Bros. Television e Amazon Studios. Produttori esecutivi Jonathan Nolan e Lisa Joy. Nel cast Chloë Grace Moretz, Gary Carr, Jack Reynor e tanti altri fra volti più o meno noti al pubblico.

Inverso – The Peripheral

Nel 2032 Flynne Fisher (Chloë Grace Moretz) vive insieme a sua madre e suo fratello maggiore Burton (Jack Reynor), veterano d’élite dei Marines degli Stati Uniti. Questi lavora come beta tester di videogiochi in realtà virtuale ma chiede alla sorella di sostituirlo per un test specifico, cosciente del fatto che è più brava di lui. Una volta indossato il visore, Flynne si ritrova in una Londra futuristica e quasi disabitata. Qui assiste ad un omicidio così realistico da farle chiedere se fosse realtà o finzione. Tornando ad indossare il visore la ragazza farà la conoscenza di figure che le prometteranno cure per la madre malata in cambio di aiuto da parte sua. Da questo momento in poi il mondo reale e quello virtuale, si incontreranno e scontreranno continuamente.

 

Una narrazione fresca ma non priva di difetti

La nuova serie “Inverso – The Peripheral” ci mette davanti ad una storia ben costruita e con delle basi decisamente solide. Il primo episodio imposta alcune caratteristiche come la doppia ambientazione futuristica, a tratti cyberpunk, i background dei personaggi principali e la trama. Nulla di tutto questo viene, ovviamente, snocciolato ante tempo. La serie anzi trattiene le informazioni centellinandole allo spettatore finché può, per tenerlo agganciato. Se questo è vero, c’è però da dire che in alcuni momenti la narrazione è confusionaria: complici il numero di personaggi e le diverse ambientazioni e linee temporali. Il passato di alcuni personaggi viene approfondito in maniera soddisfacente, mentre quello di altri non viene proprio toccato. Le diverse linee temporali che si intrecciano fra di loro creano confusione in alcuni momenti e potrebbe essere un problema per uno spettatore poco attento o più casuale.

 

Un notevole comparto tecnico

È evidente che Amazon abbia investito molto su questa serie: possiamo vedere degli effetti visivi decisamente ben fatti, per quanto si noti non siano perfetti. Il mondo della linea temporale futura ne è pieno. Dalle scene d’azione fino al panorama londinese su cui si innalzano enormi statue. O ancora, alcune caratteristiche fantascientifiche rese realistiche e credibili. Anche per quanto riguarda le scene d’azione, come sparatorie o combattimenti corpo a corpo, non c’è molto da dire. La Moretz decisamente nella parte con delle coreografie interpretate molto bene ed un look che si rifà molto a Trinity di “Matrix” (sorelle Wachowski, 1999), di cui si nota l’ispirazione anche per altri dettagli nella serie.

 

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Personaggi ed interpretazioni

Durante tutto il corso della serie veniamo accompagnati da Flynne, interpretata da una bravissima Chloë Grace Moretz e da Burton, interpretato da Jack Reynor. I due interpretano una coppia di fratelli molto affiatati. Fra di loro c’è un forte feeling e dallo schermo si nota. Entrambi ci hanno regalato un’ottima interpretazione. Il personaggio di Flynne però non viene inquadrato subito dallo spettatore: tutti si affidano a lei e le chiedono aiuto ma non viene spiegato il motivo di questo suo magnetismo. Il personaggio di Burton invece forse è costruito in maniera più intelligente. Il suo passato, e quello dei suoi amici più stretti, è intuibile da scelte e azioni che intraprende da subito. Ma questa matassa viene progressivamente sbrogliata con il procedere della serie e mai in maniera forzata. Anzi, in maniera ben studiata. Lo stesso vale per Conner (Eli Goree), la cui mutilazione viene rivelata col tempo.

 

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Conclusioni su Inverso – The Peripheral

Inverso – The Peripheral” arriva su Prime Video ed è in grado di attirare subito l’attenzione del pubblico. Complici la storia accattivante sin dai primi minuti, gli ottimi effetti visivi e le buone interpretazioni. Questo è un lancio da tre punti per Amazon che produce e distribuisce un’ottima serie sci-fi. Un’ottima mossa anche per Jonathan Nolan e Lisa Joy che confermano il loro talento ed affiatamento nello scegliere oculatamente su cosa investire. In passato hanno già collaborato per la serie “Westworld” e per il film “Frammenti dal passato – Reminiscence” (Lisa Joy, 2021).  L’ottavo ed ultimo episodio chiude la stagione ma lascia aperto il finale per un’ipotetica seconda stagione di cui ancora, ovviamente, non si sa nulla. Attendiamo quindi di sapere se Amazon rinnoverà “Inverso – The Peripheral” per una seconda stagione.

 

PRO

  • Ottimi effetti visivi;
  • Storia interessante e ben costruita.

CONTRO

  • In alcuni momenti la narrazione è confusionaria.

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