Renato Novara, doppiatore italiano di origini Torinesi, classe ’77, nella sua carriera vanta numerosi doppiaggi di serie TV, anime e videogiochi molto conosciuti. Tra i ruoli più conosciuti è impossibile non citare Ted Mosby di How I Met Your Mother o Clay Jansen di Tredici. Renato doppia anche Monkey D. Luffy, il protagonista di One Piece e non potremo mai dimenticarlo come Tanjiro Kamado di Demon Slayer o Ezio Auditore di Assassin’s Creed. Per saperne di più clicca qui per leggere il nostro altro articolo su Renato Novara. Iniziamo quest’intervista con una TOP 3 che abbiamo chiesto a Renato di compilare, in modo da conoscerlo meglio, per “spezzare il ghiaccio”.
Bellissima ed emozionante, avevo appena finito la scuola e facevo teatro per ragazzi. Le primissime cose le ho fatte in un cartone che si intitolava “Tre gemelle e una strega” e a dirigermi avevo proprio una delle mie insegnanti: Lucia Valenti.
Ted Mosby. Mi somiglia, è pieno di sfumature, di dubbi esistenziali, di casini e di sentimenti. Idem Luffy, che rappresenta quello che ognuno di noi vorrebbe essere, credo: fico, forte, eroico, ma divertente e fieramente amico.
Non so più rispondere a questa domanda, perché quando diventano amici o conoscenti, cambiano “allure”. Posso dirti che quando ho iniziato adoravo Simone d’Andrea e Francesco Prando. ora aggiungo Crescentini, Bulckaen, Fiorentini, Catani, d’Amico, Izzo… oddio sono troppi.
Non lo so, perché non sono di quelli che si “prende bene” per i personaggi. Non sono fan di qualcuno o qualcosa. Posso solo dire a quali miei personaggi sono più affezionato, come ho scritto sopra.
No, o meglio, dipende da cosa intendi. Se ti riferisci al fatto di avere “una bella voce”, direi che ormai è un concetto superato. Sicuramente esistono voci con qualità vocali facilitanti: maggiore estensione (che però non sempre serve), un timbro che incide di più a microfono, etc.. ma con lo studio si può arrivare “quasi” ovunque.
In generale Leonardo DiCaprio, forse. Ma sono felicissimo di quelli che ho fatto e che farò. 😉
Da piccolo giocavo con quelli “offerti” dal MSX e dal Commodore 64, oppure al bar. Da grande devo ammettere di aver perso l’abitudine.
Di studiare e prepararsi, sia a livello attoriale che vocale. Di non scegliere di voler fare i doppiatori solo perché si amano gli anime o i videogiochi, perché essere attori è altro. Ci vuole l’amore verso la recitazione. Quello vero!
Ce ne sarebbero troppi. Mi viene in mente quando un direttore mi portò un “Mars”, la barretta al cioccolato. Me la diede prima di cominciare il turno dicendomi: “Tieni, è per entrare meglio nel personaggio!”. Ed io: “Perché?”. Il personaggio del film si chiamava “Mars”.
A parte l’imminente uscita di Sonic, sono tornato a usare il mio corpo su “Superhouse”, in onda sul Canale 47 Super! dove interpreto il portiere. A breve spero di avere nuove opportunità, oltre che nel doppiaggio, anche in video. Ah… e non perdetevi il mio audiolibro del bellissimo racconto “Il mostro di Procida” del mio amico Marco Faccio!
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