Da Bruxelles arrivano importanti novità sul fronte della lotta contro l’inquinamento. Per la prima volta al mondo, l’Unione Europea inserirà un dazio per colpire le merci inquinanti. L’obbiettivo dichiarato è quello di spingere i propri partner commerciali ad adeguarsi alle più recenti normative sull’ambiente. Presto entrerà in vigore e probabilmente avrà una durata decennale.
Il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea hanno trovato l’accordo per il dazio ambientale, denominato carbon border adjustment mechanism. Come riporta Il Sole 24 Ore, si tratta di un dazio che si pone l’obbiettivo di evitare il cosiddetto “dumping” ecologico. In altre parole, si vuole evitare che la produzione inquinante dell’Europa venga trasferita su altri Paesi dove questi aspetti non vengono regolamentati.
Le merci interessate dal dazio, secondo le decisioni attuali, sono l’acciaio, l’alluminio, il cemento, l’elettricità, i fertilizzanti e l’idrogeno con i suoi derivati. Ancora sotto osservazione sono i settori della chimica organica e dei polimeri che potrebbero essere aggiunti anch’essi alla lista. Il parlamentare socialista olandese Mohammed Chahim ha motivato l’accordo, riferendo che:
“Il provvedimento servirà a stimolare i nostri partner a rendere più ecologica la loro industria“.
Inoltre, il dazio avrà anche il compito di proteggere l’economia comunitaria, garantendo alle imprese europee un trattamento “equo” affinché non vengano penalizzate da normative ambientali presenti sul nostro territorio ma assenti altrove. A tal proposito, l’eurodeputato francese Pascal Canfin ha chiarito che:
“Il messaggio alle nostre industrie è chiaro: non c’è bisogno di delocalizzare perché abbiamo preso le misure necessarie per evitare la concorrenza sleale“.
Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, il dazio dovrebbe avere un primo periodo di prova l’anno prossimo nel mese di ottobre, ma la sua entrata in vigore si stima per il 2026 o il 2027 e potrebbe avere una durata di dieci anni. Il motivo di una così lunga attesa per la sua attuazione si deve alla riforma del mercato delle emissioni, che dovrà eliminare in maniera graduale dei certificati distribuiti precedentemente alle imprese inquinanti.
Per quanto riguarda le modalità, l’UE applicherà il dazio solamente alle merci provenienti da quegli Stati che non posseggono delle leggi sull’inquinamento simili a quelle europee. Gli Stati Uniti, ad esempio, dovrebbero essere esentati dal pagamento dell’imposta. In questo modo Bruxelles spera che l’Organizzazione Mondiale del Commercio non ritenga il dazio ambientale una misura protezionistica.
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