di Timothy Cristian Belosi
La notizia della morte della Regina Elisabetta II ha scosso anche il mondo dello sport. In seguito all’annuncio ufficiale arrivato giovedì pomeriggio da Buckingham Palace, anche la Premier League ha espresso il proprio cordoglio verso la Royal Family.
Ufficiale: proclamato il lutto di 10 giorni per la Regina
L’Inghilterra e non solo, si fermerà per ricordare l’amata sovrana che si è spenta a 96 anni, 70 dei quali passati sul trono inglese. La EFL e la Premier League hanno annunciato tramite comunicati ufficiali che le sfide in programma questa sera saranno posticipate. Il massimo campionato inglese ha comunicato quanto segue:
“In una riunione tenutasi questa mattina, i club della Premier League hanno reso omaggio a Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Per onorare la sua vita straordinaria e il suo contributo alla Nazione, e in segno di rispetto, il turno di Premier League di questo fine settimana sarà posticipato, inclusa la partita di lunedì sera. Ulteriori aggiornamenti sulle partite della Premier League durante il periodo di lutto saranno forniti a tempo debito”.
Una scelta e non un obbligo
La decisione, va detto, non è frutto di nessun tipo di obbligo, come dichiarato dalla National Mourning Guidance:
“In segno di rispetto, le organizzazioni potrebbero voler prendere in considerazione l’annullamento o il rinvio di eventi o la chiusura di alcuni luoghi il giorno dei funerali di Stato. Non hanno alcun obbligo di farlo e questo è interamente a discrezionalità delle singole organizzazioni.
Se sono previsti incontri o eventi sportivi per il giorno del funerale di Stato, le organizzazioni potrebbero voler adeguarsi gli orari degli eventi: questo in modo che non siano in contrasto con gli orari del servizio funebre e delle relative processioni. In segno di rispetto e in armonia con il tono del Lutto Nazionale, gli organizzatori potrebbero voler tenere un periodo di silenzio e/o suonare l’inno nazionale all’inizio di eventi o partite sportive, e giocatori potrebbe desiderare di indossare il “lutto al braccio””.
Quando il calcio non si fermò per Giorgio VI
Se facciamo un salto nel passato, possiamo trovare un precedente, tuttavia, con un finale diverso. Il 6 febbraio 1952 venne a mancare Re Giorgio VI, padre e predecessore della Regina Elisabetta, a causa di una trombosi coronaria che lo colpì durante il sonno. Come è successo per la Regina, anche in onore del padre, lo sport si interruppe, fatta eccezione per il calcio. Sebbene le partite di hockey e rugby vennero sospese e il golf vietato nei parchi reali, la Premier League non si fermò; negli incontri successivi alla dipartita del Re, ovviamente, i giocatori e gli arbitri resero omaggio insieme ai tifosi, osservando un minuto di silenzio prima di ogni calcio d’inizio.
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