Indiana Jones è uno dei franchise più apprezzati e fortunati di sempre. Diventato presto un cult, la serie che vede protagonista l’archeologo con frusta e cappello sta per raggiungere quota cinque capitoli con il prossimo film, che uscirà a giugno 2023. Per prepararci al meglio a questo evento, ripercorriamo la storia del franchise, inserendo anche alcune curiosità in merito.
Nel 1981 esce al cinema il primo capitolo della saga di Indiana Jones, “I predatori dell’arca perduta“. Questo, ideato da George Lucas e diretto da Steven Spielberg, racconta di un professore di archeologia, interpretato da Harrison Ford, costretto a confrontarsi con i nazisti in cerca dell’Arca dell’Alleanza. La pellicola è subito un successo al botteghino e riceve ottime recensioni da parte della critica, diventando il film con il maggior incasso dell’anno. Ha ottenuto cinque Oscar su nove candidature, una candidatura ai Golden Globe ed un BAFTA su sette candidature.
Tre anni dopo esce “Indiana Jones e il tempio maledetto“, ancora nelle mani di Spielberg come regista e Lucas come produttore esecutivo, storia prequel rispetto al primo capitolo. Gli abitanti di un villaggio indiano chiedono disperatamente a Jones di trovare una pietra che salvi i loro figli da un culto che pratica la schiavitù infantile. A livello di incassi è il capitolo della saga che raggiunge le cifre più basse. La critica è stata inizialmente divisa, mentre col passare del tempo le opinioni si sono abbastanza unificate. La pellicola ha ottenuto un Oscar su due candidature e tre candidature ai BAFTA.
“Indiana Jones e l’ultima crociata” è la terza collaborazione fra Lucas e Spielberg ancora nei propri ruoli nel franchise, uscito nel 1989. Dopo le critiche ricevute per il capitolo precedente, Spielberg ha optato per un tono meno cupo e per usare meno violenza. In questo capitolo Indiana Jones si mette alla ricerca del Sacro Graal e di suo padre, che sembra essere scomparso proprio alla ricerca del leggendario calice. Ha ottenuto tre candidature agli Oscar, vincendone uno, una candidatura ai Golden Globe e tre ai BAFTA.
Nel 2008 è uscito il quarto capitolo del franchise: “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo“, per il quale torna Spielberg come regista e Lucas come produttore esecutivo. Questa volta vediamo un anziano Jones che, nel 1957, fronteggia gli agenti dell’Unione Sovietica nella ricerca di un teschio di cristallo di probabile origine aliena. In generale la pellicola ha ottenuto recensioni positive ed è il capitolo con il maggior incasso del franchise, con circa 790 milioni di dollari. Ha ottenuto una candidatura ai BAFTA.
Ora attendiamo il prossimo capitolo, la cui uscita è prevista per il 30 giugno 2023. Questa volta alla regia non troveremo Spielberg ma James Mangold.
Steven Spielberg ci teneva a puntare al realismo. Infatti sono stati usati veri topi per la scena delle catacombe in “L’ultima crociata“, veri insetti per “Il tempio maledetto” e circa 7000 rettili nella famosa scena nel Pozzo delle anime de “I predatori dell’Arca perduta“. Molti di questi erano lucertole senza zampe e dei veri serpenti usati solo i cobra erano davvero velenosi.
Ne “I predatori dell’Arca perduta” c’è una scena in cui Jones deve affrontare un enorme guerriero che agita minaccioso la spada e, per chiuderla subito, decide di sparargli. Questa scena è nata per caso, in quanto probabilmente Harrison Ford si era beccato un’intossicazione alimentare. Per questo motivo l’attore ha deciso di chiudere la battaglia il più velocemente possibile e recarsi in bagno. La scena è piaciuta talmente tanto a Spielberg che l’ha lasciata nel montato finale.
Il franchise è nato dalla mente di Lucas, che ha voluto inserire dei riferimenti alla sua opera più grande: Star Wars. Infatti ne “Il predatori dell’Arca perduta“, sempre nel Pozzo delle anime, possiamo notare un geroglifico su cui sono scolpite le sagome di R2-D2 e C-3PO. All’inizio de “Il tempio maledetto” invece il protagonista accede ad un locale, il cui nome è “Club Obi-Wan“.
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