Attualità

Tragedia in India, scimmie rapiscono bambino e lo annegano in un pozzo

Le scimmie non sempre sono animali amichevoli. Vediamo in continuazione video e immagini di primati socievoli e fedeli all’uomo, ma allo stato selvatico possono essere molto pericolosi. Ne è un esempio ciò che è successo in India, in particolare nella cittadina di Gadhi Talanjar, a pochi chilometri dalla capitale New Delhi.

Un neonato di poco più di due mesi è stato rapito nella notte da un branco di scimmie ed annegato in un pozzo, a pochi metri dall’abitazione familiare.

La sfortunata vicenda del bambino

Il gruppo di mammiferi si è intrufolato nella casa durante la notte, attraverso la terrazza: in una stanza vicina dormivano il povero bambino Prince e la nonna. Il mattino seguente è stata rinvenuta la culla vuota, scatenando una rapida serie di ricerche fino al dramma generale. Il corpo del pargolo galleggiava nel pozzo, senza nessuna traccia dei primati, che chissà cosa avessero intenzione di fare.

“Dopo aver visionato le immagini delle telecamere di sicurezza, abbiamo scoperto il branco di scimmie che si introduceva dentro l’abitazione e, quando si è allontanato, una di loro ha portato via il neonato” ha spiegato un ufficiale della polizia locale. I genitori del bambino hanno inoltre testimoniato che il gruppo di animali avessero precedentemente già tentato il rapimento, sventato dai parenti vicini.

Il comportamento delle scimmie: le considerazioni di una dottoressa

In India, le scimmie sono animali molto pericolosi perché muovendosi in branco, causano dei veri e propri problemi a turisti e popolazione locali. Sempre più frequenti sono i furti, gli attacchi alle persone e anche la devastazione del raccolto.

La dottoressa Jessica Mayhew, professoressa presso la Central Washington University, ha commentato così dopo l’accaduto: “Mi rimangono un sacco di domande in testa: che specie era questa? Quanti erano gli esemplari? Come erano le precedenti interazioni tra le scimmie e la famiglia? Le interazioni uomo-fauna selvatica possono sfociare in un conflitto sfortunato. È il rischio della convivenza“.

Gli esseri umani non vivono separati dalla natura, indipendentemente dalle barriere o dalle politiche che potremmo costruire per prendere le distanze. Questo è particolarmente fondamentale da tenere a mente per andare avanti mentre ci confrontiamo a livello globale con il cambiamento climatico“, conclude la docente.

Le autorità stanno da tempo tentando di avviare delle campagne di sterilizzazione per gli esemplari per ridurne il numero e la pericolosità, ma senza grandi risultati.

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Di Enea Bacciocchi

Redazione NCI

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