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In attesa del futuro di San Siro, ripercorriamo alcune tappe della “Scala del Calcio”

di Elia Mascherini

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Inter e Milan da anni ormai vogliono traslocare da San Siro; lo stadio è troppo vetusto per pensare di ristrutturarlo e il Comune fa la parte del leone con gli incassi. Tuttavia, le due società e la città di Milano non hanno ancora trovato una soluzione soddisfacente per entrambe le parti per il futuro del Meazza. In attesa di capire quale sarà il destino dell’iconico stadio, abbiamo deciso di ripercorrerne i momenti più importanti.

1926: la nascita di San Siro e il primo Derby

Lo stadio nacque per volere dell’allora presidente del Milan Piero Pirelli nel 1925, ma i lavori terminarono l’anno successivo. Prima di quello che sarebbe diventato il Meazza, i rossoneri avevano pellegrinato in vari campi del capoluogo lombardo senza trovare una casa permanente; l’ultima casa dei Diavoli era stata il Campo di viale Lombardia, nei pressi dell’odierna città degli studi. D’altro canto, i cugini nerazzurri non avevano bisogno dello stadio in quanto disputavano le proprie partite all’Arena Civica. Il vecchio San Siro aveva ben poco a che fare con lo stadio attuale: la struttura era formata da quattro tribune slegate tra di loro che pressappoco corrispondono al Primo Anello, con una capacità di circa 35 mila posti.

Per inaugurare lo stadio, la prima partita non poteva che essere un Milan-Inter, anche se amichevole, che terminò con un pirotecnico 3-6.

I primi lavori, l’abbandono, il secondo anello e il restauro di Italia ’90

Fin dalle prime partite era emersa una criticità: lo stadio era troppo piccolo per poter soddisfare il numero di tifosi del Milan. Per questo motivo, appena dieci anni dopo la posa della prima pietra, lo stadio vide aumentare la capacità di ventimila spettatori, grazie a dei lavori sulle tribune lunghe. Tuttavia, San Siro in versione migliorata fu la casa del Milan solamente per 6 anni, fino al 1941. Infatti, con l’entrata in guerra dell’Italia, i rossoneri si spostarono a casa dei cugini all’Arena, in quanto più facile ed economica da raggiungere, anche considerando la cronica mancanza di elettricità (necessaria per i tram). Dal ’41 al ’45, quindi, lo stadio cadde in disuso forzato, ma fortunatamente non subì danni significativi, fatto che permise di utilizzare lo stadio anche nel secondo dopoguerra.

Questo periodo fu decisivo per il futuro di San Siro sia perché nel 1947 anche l’Inter si spostò nella casa dei cugini sia perché nel 1955 fu avviata la costruzione del secondo anello. In questo modo, la capienza salì fino a 85 mila spettatori. Nonostante mancassero ancora il terzo anello e la struttura di copertura, la fisionomia del San Siro anni ’50 cominciava ad avvicinarsi all’attuale. Nel 1980, infine, arriva la denominazione ufficiale che ancora oggi conosciamo; lo stadio viene intitolato a Giuseppe Meazza, storico attaccante di Inter (soprattutto) e Milan.

Per quasi trent’anni, lo stadio non subì grossi cambiamenti, ma con la scelta della FIFA di ospitare i Mondiali in Italia nel 1990 si resero necessari degli interventi di ammodernamento. Si decise di costruire un terzo anello, più piccolo rispetto ai precedenti e di creare una copertura che riparasse dagli eventi atmosferici. Contestualmente, l’esterno dello stadio fu arricchito dalle caratteristiche torri circolari, che avevano anche una funzione di sostegno alla copertura. Con Italia ’90 si chiuse la stagione dei grandi interventi su San Siro, rimasto da allora molto simile, salvo una diminuzione degli spettatori da 85 a 80mila.

 

Stadio

San Siro (@Shutterstock)

San Siro e i grandi eventi sportivi

In questo articolo ci siamo soffermati sulle fasi di ampliamento dello stadio, ma è anche giusto accennare ai grandi eventi ospitati dalla “Scala del Calcio”. Per quanto riguarda le partite di calcio, San Siro non ha eguali nel mondo; ben 4 finali di Coppa dei Campioni/Champions League,  altrettante di Coppa UEFA e Supercoppa Europea.

Tra le finali della massima competizione europea, ricordiamo Inter-Benfica del 1965, prima finale a San Siro, e i derby di Madrid del 2016. Per quanto riguarda le altre coppe europee, negli anni ’90, complice le imprese delle italiane nelle coppe europee, il Meazza ha fatto da cornice a ben tre finali dell’Inter, di cui la prima contro la Roma e una tra Juventus e Parma in Coppa UEFA. Infine, il Milan ha disputato ben quattro Supercoppe Europee nella sua casa, vincendone tre e perdendone una contro il Parma.

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