Satellite (@Shutterstock)
Il satellite di Papa Francesco, lo Spei Satelles, verrà lanciato in orbita dalla base statunitense di Vandenberg il prossimo 10 giugno. Il mini satellite è stato elaborato dal Politecnico di Torino e dall’Agenzia Spaziale Italiana con il CNR (il Consiglio Nazionale delle Ricerche). Lo scopo del lancio è di portare nello spazio un messaggio di speranza e pace contenuto in un nanobook. La missione, di cui il Vaticano sarà protagonista, è stata presentata ieri all’Agenzia Spaziale Italiana.
A promuovere questa missione è il Dicastero della Comunicazione della Santa Sede. Il lancio avrà luogo il prossimo 10 giugno dalla base statunitense di Vandenberg con un razzo di Space X, lo “Spei Satelles”. L’idea è nata dalla preghiera pronunciata dal Papa il 27 del marzo del 2020 in Piazza S. Pietro: la Statio Orbis. Questa preghiera, che porta con sé un grande messaggio di speranza e pace, coinvolge sempre più persone in tutto il mondo. Il messaggio viaggerà dunque nello spazio. Mercoledì 29 maggio il Santo Padre darà la propria benedizione al satellite e al nanobook che verrà poi trasferito per definire gli ultimi dettagli.
Quello promosso dalla Santa Sede è un progetto di alta tecnologia (e fede), coordinato dal Segretario del Dicastero, Monsignor Lucio Adrian Ruiz e a cui hanno preso parte il Politecnico di Torino, l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche); inoltre hanno partecipato all’iniziativa anche l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro (IDGCE), l’Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE) e l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino.
Il nome della missione è “Spei satelles“, ovvero ‘satellite di speranza’ che in latino si può intendere anche come ‘custode’. Si tratta quindi di una missione che vuole invitare l’umanità a riunirsi e far sì che sempre più persone rimangano affascinate dal mistero della speranza.
Papa Francesco (@Shutterstock)
“Perché avete paura? Non avete ancora fede”, il libro di Papa Francesco contenente il messaggio della Statio Orbis, è ora un nanobook: una minuscola lastra di silicio di 2 x 2 x 0,2 millimetri. Su questa mini lastra si trova inciso il libro ad alta miniaturizzazione per mezzo di tecnologie di micro e nano-fabbricazione, grazie al lavoro dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie coordinato da Andrea Notargiacomo.
Sarà possibile guidare lo Spei Satelles da Terra per mezzo di un’apposita strumentazione presente a bordo e di alcuni trasmettitori radio. In questo modo, mentre il satellite si troverà in orbita a 525 chilometri dalla Terra, saranno facilmente captabili le frasi tratte dal Magistero Pontificio, portatrici di pace e speranza. Il testo sarà ascoltabile in tre lingue: italiano, spagnolo e inglese.
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