Il Monza, nato nel 1912, non era mai approdato nella massima serie italiana. A dirla tutta, l’ambizione non è mai stata così forte: solo l’arrivo, nel settembre 2018, di Berlusconi e Galliani in dirigenza ha fatto sognare i tifosi biancorossi. Dopo quasi quattro anni di costruzione, il Monza, partendo dalla Serie C, è riuscito ad arrivare dove i due ex Milan sognavano di portare fin da subito: in Serie A.
A Monza la stagione parte con un cambio in panchina: via Brocchi, dentro Stroppa per tentare l’assalto alla promozione diretta. Anche il mercato è di quelli decisi, che lasciano poco spazio alle interpretazioni, nonostante una rosa già di alto profilo. In estate arrivano giocatori esperti come Caldirola e Marrone a rinforzare la difesa, ma anche il baby talento Samuele Vignato sulla trequarti, preso a zero dal decaduto Chievo Verona.
Alla fine del girone d’andata, il Monza ha 32 punti dopo 19 giornate, è al sesto posto in classifica e l’umore non è dei migliori. Nel mercato di riparazione ecco Mancuso dall’Empoli e Pereira dal Crotone, a dare man forte ad una squadra che riesce a chiudere il campionato in quarta posizione nonostante la sconfitta all’ultima giornata contro il Perugia.
I brianzoli, di diritto in semifinale playoff vista la quarta posizione in regular season, battono il Brescia con un doppio 2-1 e approdano alla finale contro il Pisa. Le due formazioni sono arrivate a pari punti in campionato, ma nei momenti clutch l’esperienza e la qualità della rosa del Monza vengono fuori.
Il 2-1 in casa e il 3-4, in rimonta ai supplementari dopo una partita pazza, in trasferta a Pisa, coronano il sogno dei tifosi biancorossi: la Serie A è realtà. Proprio i tifosi sono parte integrante della promozione: il Monza, allo stadio Brianteo, ha guadagnato 43 dei 67 punti totalizzati in campionato.
Autentico trascinatore è stato Dany Mota Carvalho, attaccante 24enne che ha collezionato 12 gol e 3 assist in stagione (1 gol e 2 assist ai playoff), così come Valoti, anch’esso in doppia cifra (10 gol e 3 assist) e Gytkjaer, che ha saputo esaltarsi nei momenti di maggiore difficoltà della squadra, specialmente nei playoff. Il danese ha siglato 5 dei suoi 14 gol negli ultimi quattro match della stagione.
Un mix perfetto di equilibrio e pazzia, esperienza e talento, che unito all’ambizione di Berlusconi e Galliani hanno portato ad un unico risultato: il Monza è in Serie A per la prima volta nella sua storia.
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