Partiamo dalla fascia sinistra e iniziamo a percorrere un centrocampo di pura classe. Iniziamo con Eden Hazard che nel corso degli ultimi anni è stato additato come “bidone” e “calciatore ormai finito da tempo”. Quello che invece la storia del Chelsea ricorda è uno dei giocatori belgi più forti di sempre, con un impatto incredibile nel campionato inglese. Le sue 7 stagioni a Londra hanno fruttato 110 goal e 92 assist, conditi da 6 trofei tra cui due Premier League e due Europa League. Il sogno dell’ala belga si realizza al termine della stagione 2018/19 quando può compiere l’agognato trasferimento al Real Madrid. Il soggiorno in Spagna si rivela catastrofico a causa dei diversi infortuni accumulati e della scarsa forma fisica del calciatore. Separatosi con i blancos nell’estate del 2023, decide poi di annunciare il ritiro nel mese di ottobre.
Ora è il turno di un’altra leggenda, questa volta spagnola, dai passaggi illuminanti e taglienti. Queste caratteristiche descrivono il talento puro di Cesc Fàbregas, centrocampista sempre pronto a servire i compagni di squadra in qualsiasi momento. La sua miglior forma risale nei periodi trascorsi in Inghilterra con la maglia dei Gunners, ma anche nel resto della carriera ha saputo sempre incantare. Cresciuto nella cantera di Barcellona si trasferisce a Londra nelle giovanili dell’Arsenal, ma già a 16 anni compie il suo ingresso in prima squadra con leggende del calibro di Patrick Vieira. Proprio con l’addio del francese inizia la sua ascesa nel calcio europeo, terminata con la breve esperienza al Como conclusasi quest’estate. Per lo spagnolo è ora tempo di continuare a rimanere con i lombardi, momentaneamente come collaboratore tecnico in attesa di ottenere il patentino da allenatore e sedersi sulla panchina.
Sempre in Inghilterra troviamo il prossimo nome della formazione dei calciatori ritirati: David Silva. Lo spagnolo ha saputo dimostrare negli anni una qualità di gioco che lo ha reso capace a ricoprire qualsiasi ruolo nel centrocampo. La sua vocazione rimane sempre quella del trequartista, ma la sua visione di gioco portava sempre a confezionare assist precisi da finalizzare in porta. Cresce e si afferma principalmente in patria con il Valencia, ma è con il trasferimento al Manchester City che raggiunge l’apice della sua carriera. In Inghilterra, oltre a 14 trofei, ottiene anche il primato per il maggior numero di presenze con i citizens pari a 436. Restano celebri anche i successi con la nazionale spagnola: due titoli europei e un mondiale. L’annuncio del ritiro è arrivato quest’estate, quando vestiva la maglia del Real Sociedad.
Sulla fascia destra corre invece Joaquín, idolo del Real Betis. L’esterno spagnolo viene ricordato per i suoi cross pennellati alla perfezione per i compagni in area, pronti a concludere l’azione. Inizia il suo percorso proprio nelle giovanili biancoverdi con i quali rimane legato fino al 2006, quando si allontana dalla società spagnola. Trascorsi 9 anni tra Valencia, Malaga e Fiorentina ritorna ad abbracciare la causa Betis e i tifosi sono pronti per riaccogliere l’ex biancoverde. Nel novembre 2021 Joaquín dichiara di volersi ritirare al termine della stagione, ma la vittoria della Coppa del Re stravolge i suoi piani, confermando la sua permanenza anche l’anno successivo. L’annuncio ufficiale arriva invece nell’aprile 2023, anno che segna il suo nome nella lunga lista dei calciatori ritirati nell’estate successiva.
L’animo scherzoso che ha sempre contraddistinto El Pisha ha fornito uno spunto lo scorso 28 dicembre l’ennesima burla dello spagnolo. Tramite un tweet dell’account del Real Betis annunciava il proprio ritorno per sei mesi, ma inutile dire che subito dopo la società ha rivelato lo scherzo ai poveri tifosi che si erano illusi.
Dietro alle due punte di questa formazione troviamo uno dei migliori talenti dell’ultima generazione. Elegante e incantevole, Mesut Özil ha stregato il mondo del calcio con le sue galoppate attraverso le difese avversarie, spesso tagliate in due dai suoi passaggi visionari. A lui abbiamo già dedicato molte parole [qui l’articolo], ma basta ricordare la sua avventura con l’Arsenal per riportare alla memoria il suo prime. Nonostante sia sempre mancata la vittoria della Premier League, il tedesco ha saputo dimostrare tutta la sua classe sia con il club che con la Nazionale. Alla guida di Joachim Löw mette in bacheca un Mondiale, vinto ai supplementari grazie al goal di Mario Götze allo scadere dei supplementari. Dopo aver brillato in Europa, Özil ha scelto per il trasferimento in Turchia a cui ha dato l’addio già a marzo di quest’anno.
32 trofei è il bottino conquistato da Zlatan Ibrahimovic nei suoi 28 anni di carriera. Fin dai suoi primi contatti con il pallone si è subito compresa la fame di goal del giovane svedese. Per ammaliare le top europee gli servono solamente 3 anni all’Ajax, conquistando tutti con l’iconica rete contro il Breda. L’elenco delle squadre che seguono la parentesi olandese non hanno bisogno di presentazioni: Juventus, Inter, Barcellona, Milan, PSG, Manchester United e LA Galaxy. Per ogni maglia indossata quello che rimane costante è il profitto quasi sempre in doppia cifra e la voglia di strafare. Nonostante tutti avessero paragonato il trasferimento in America al “pensionamento”, Ibra zittisce le critiche totalizzando 52 reti in 56 presenze. Terminato il sogno americano sceglie di ritornare nella sua seconda casa, Milanello, dove riesce a riportare lo Scudetto. Quando annuncia il secondo addio al Milan rivela anche il ritiro dal calcio giocato.
Chiude questo speciale undici il gallese Gareth Bale, ricordato per il mitico trio insieme a Benzema e Cristiano Ronaldo. Presente sul campo solitamente come ala di destra, non ha mai smesso di illuminare la fascia esterna nelle azioni offensive. Muove i primi passi al Tottenham, dove subisce una vera evoluzione. Nato come terzino, la notevole velocità e le ottime doti realizzative lo portano a spostarsi sempre più vicino alla porta avversaria. Il cambiamento si nota fin da subito, e al momento di salutare l’Inghilterra si contano 56 reti in 6 anni. Lo step successivo è l’arrivo al Real Madrid, che per Bale segna una nuova rinascita insieme a 106 goal e 67 assist. Col passare del tempo viene però colpito da diversi infortuni che segnano la discesa nelle gerarchie blancos. Torna agli Hotspur in prestito per un anno, per poi concludere la carriera in MLS al fianco proprio di Chiellini.
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