di Gabriele Nostro
Probabilmente in pochi sanno cosa sia “Hum“, per cui partiamo dalle basi. Questo fenomeno viene anche definito come “Brusio di Taos“, ed è un “misterioso ronzio che viene descritto come quello di un camion fermo o di un motore diesel avviato”. Si tratta quindi di un rumore, di un suono flebile e quasi sordo, udibile appena per risultare fastidioso. Stando a quanto riporta Rai News, appena il 4% della popolazione mondiale dichiara di poterlo percepire con i sensi, e tutti coloro che possono coglierlo sono concordi nell’affermare che sia un fenomeno cattivo, che agisce ininterrottamente per provocare disagio e incomodità.
Un protagonista ancora oggi attuale
“Hum” rappresenta un problema quasi personificato dai racconti della gente, e di recente è salito agli onori della cronaca dopo essersi ripresentato in un’odierna occasione. “La cosa” o “l’essere”, che dir si voglia, ha fatto di recente la sua comparsa nella città di Halifax, una località nel centro dell’Inghilterra.
Ciononostante, sembra che i suoi princìpi siano molto più antichi. In particolare, i primi casi di “vittime da Hum” sono stati certificati nei lontani anni ’60, nel territorio del Regno Unito. Da allora, racconta Slow Sleep, l’anomalo fenomeno fisico o parafisico si è diffuso in larga scala, lungo le aree dell’intero globo, intaccando gli abitanti delle zone di:
- Bristol, in Inghilterra;
- Windsor, nell’Ontario (Canada);
- Bondi, in Australia;
- Woodland, in Inghilterra;
- Minffordd, nel Galles;
- Costa Rica;
- Taos, Nuovo Messico (USA).Rumore (@Shutter Stock)
Ma che cosa è “Hum”?
Si potrebbe dire che la scienza fatichi addirittura a catalogarlo nell’ordine degli eventi naturali: “È una malattia? Un virus? Una condizione atmosferica?”. Non esiste una risposta ben precisa.
Quanto al nome, sembra che abbia una derivazione quasi causale, concessa più sulla base dell’ottima assonanza che della valenza etimologica vera e propria. Le ipotesi che si professano riguardo alla sua radice si sprecano e non tutte hanno fondamenti concreti.
C’è chi grida all’avvertimento di un disastro imminente, chi crede che sia la prova che testimoni la presenza di fantasmi; chi, tra i più avveduti, immagina che si tratti di onde che colpiscono il fondo dell’oceano a segnali radio. Altri ancora, forse i meno “creduloni”, forse i più complottisti, pensano che in realtà Hum non esista, che si tratti di un’enorme bufala, montata ad hoc dagli internauti più ingegnosi e dalle persone più sfaccendante. Peccato solo però che, a porre l’attenzione sulla questione, siano anche realtà comunicative tra le più note al livello mondiale come la BBC o il The Guardian.
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di Gabriele Nostro
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