Uscito il 18 febbraio 2022 su PlayStation 5 e PlayStation 4, “Horizon Forbidden West” è il continuo del viaggio iniziato nell’ormai lontano 2017 con Aloy, l’Emarginata. Anche in vista di “Burning Shores“, scopriamo cosa ci ha lasciato il viaggio della nostra eroina nelle terre dell’Ovest Proibito. Prima di buttarci nel cuore del discorso, però, vi avvisiamo che potreste trovare degli spoiler sulla trama principale del primo capitolo, “Horizon Zero Dawn“. Se quindi non avete giocato al titolo, o comunque non volete spoiler di alcun tipo, non procedete nella lettura!
Dopo aver apparentemente sconfitto ADE e salvato Meridiana, una nuova minaccia incombe e Aloy è costretta a ripartire di nuovo. La destinazione, questa volta, sono le terre dell’Ovest Proibito, le zone più occidentali dei vecchi Stati Uniti d’America. Molto più che nel primo capitolo, in “Forbidden West” l’ambientazione svolge un ruolo centrale nell’ecosistema della produzione. L’Ovest Proibito non è solo lo sfondo delle avventure di Aloy e compagni, ma è l’anima stessa del gioco, il centro nevralgico da cui si diramano la lore, le storie dei singoli personaggi e delle tribù che lo abitano.
Oltre alle tribù che abbiamo imparato ad apprezzare in “Zero Dawn“, come gli Oseram e i Carja, in questo secondo capitolo scopriamo nuove tribù, come gli Utaru, i Quen e i Tenakth. Questi in particolare, un po’ come i Carja, sono suddivisi a loro volta in varie sotto-tribù guidate dal Re Hekarro. Dei Tenakth è inoltre presente una fazione ribelle, capeggiata da Regalla, che darà parecchio filo da torcere ad Aloy.
Durante l’avventura infatti la nostra eroina dovrà fronteggiare varie minacce. Oltre a Regalla, dovremo far luce anche sul misterioso gruppo di Far Zenith e sulla “Piaga Rossa”, un misterioso morbo che contamina la terra e infetta l’aria. In generale, la storia di “Horizon Forbidden West” riprende i tratti epici del predecessore, ma riesce a portare il tutto a un livello superiore, soprattutto nelle fasi finali. Le varie minacce che oscurano i cieli dell’Ovest Proibito sono più pericolose che mai. Delle minacce che possono apparire anche insormontabili se affrontate da soli. Per questo, Aloy è costretta a fare squadra con nuovi e vecchi compagni.
Questo aspetto, invero, permette di approfondire ulteriromente il personaggio di Aloy, facendo luce sulle sue emozioni e sentimenti. Inoltre, grazie a due personaggi chiave (che però non vogliamo rivelarvi per non rovinarvi la sorpresa in caso dobbiate ancora giocare all’esclusiva PlayStation), possiamo scoprire di più anche su Elisabet Sobeck, l’incredibile scienziata che dedicò l’intera vita alla ricerca di una soluzione al riscaldamento globale. È proprio lei che, capendo di non poter fermare la Piaga di Faro, creò il pogramma di terraformazione Zero Dawn.
La storia è accompagnata poi da un gameplay smussato e ampliato. In particolare, è stato migliorato il combattimento corpo a corpo, ora più pulito e con più possibilità d’attacco. Inoltre, Aloy ha a disposizione dei nuovi gadget, come il rampino e la paravela, che rendono l’esplorazione molto più dinamica e ricca di opportunità. Soprattutto, ora è possibile esplorare le profondità dei mari e dei bacini d’acqua.
L’esplorazione sottomarina è stata introdotta molto bene in “Horizon Forbidden West“. Questa non è mai invasiva, e si adatta bene al gameplay. In più, costringe il giocatore ad adattare il proprio stile di gioco, visto che di fatto non può fronteggiare direttamente le macchine.
Macchine che, come detto in precedenza, sono presenti in numero maggiore rispetto a “Zero Dawn“, dove già avevano un ruolo centrale. Nell’Ovest Proibito Aloy deve affrontare nuove tipologie di macchine, alcune anche più minacciose del temuto Divoratuono. Per affrontarle al meglio è ovviamente possibile sbloccare i vari Override dedicati, che permettono di sfruttare le macchine a proprio vantaggio. Ritornano infatti i Calderoni, dei grandi dungeon stracolmi di nemici da affrontare ma ricchi di ricompense, tra cui appunto la possibilità di “domare” un particolare tipo di macchina.
Oltre ai Calderoni, Aloy può contare su un numero molto più ampio di missioni e attività secondarie. Tra queste, quelle più interessanti sono i contratti di recupero, oltre ovviamente agli iconici terreni di caccia. Fanno la loro comparsa anche le fosse da mischia, che permettono di allenarsi nei combattimenti contro i nemici umani.
Insomma, “Horizon Forbidden West” parte dalle ottime basi gettate da “Zero Dawn“, ma le amplia e sviluppa sotto tutti i punti di vista. Con questo secondo capitolo, di fatto, Guerrilla Games punta a rendere l’esperienza di gioco più completa e affascinante. Il mondo di gioco è immenso, ricco di attività da svolgere e pieno di vita. La storia è avvincente, si lascia giocare con estrema facilità e lascia anche degli indizi per il futuro della serie. Il viaggio di Aloy, invero, continuerà già con “Burning Shores“, l’espansione in arrivo il 19 aprile su PlayStation 5 ambientata a Los Angeles. L’avventura riprenderà proprio dalla conclusione degli eventi della storia principale, e porterà la protagonista nella città californiana per far luce su una nuova, misteriosa, minaccia.
E voi, avete giocato ad “Horizon Forbidden West“? Siete in attesa di provare l’espansione “Burning Shores“? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:
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