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“Guerra con la Russia entro 20 anni”: il nuovo allarme NATO

di Giorgio Stanga

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“I civili devono prepararsi per una guerra totale con la Russia nei prossimi 20 anni”.

Sono queste le parole di Rob Bauer, Presidente del Comitato militare della NATO (è l’organismo della NATO composto dai capi di difesa degli Stati membri), in una dichiarazione rilasciata negli scorsi giorni durante un incontro tra i capi della difesa a Bruxelles.

Secondo l’ammiraglio olandese, come riportato da diverse testate giornalistiche tra cui Il Messaggero, i Paesi Nato devono prepararsi a un possibile conflitto con la Russia nei prossimi vent’anni. Deve quindi essere potenziata l’industria della Difesa e si devono creare sistemi per la mobilitazione della popolazione.

Una guerra a cui devono essere preparati i civili

Come affermato da Bauer, una possibile guerra potrebbe scoppiare entro i prossimi 20 anni, e gli eserciti dei Paesi NATO, di cui anche l’Italia fa parte, si stanno preparando. Ma non solo i militari, anche i civili devono essere pronti alla tragedia: immaginando un’ipotetica guerra nei prossimi anni, i civili devono tenere bene a mente che questo porterà a cambiamenti radicali nelle loro vite.

Secondo l’ufficiale, è necessario mettere in piedi fin da ora un sistema per processare il gran numero di privati cittadini che dovranno essere mobilitati in caso di guerra con la Russia. Sistema che è già stato messo in atto dalla Svezia, che prima del suo ingresso formale nell’Alleanza ha chiesto a tutti i suoi abitanti di prepararsi al conflitto portando ad un aumento dei volontari della protezione civile e a un’impennata di vendite di torce e radio a batteria. Bauer, complimentandosi con il Paese, ha anche affermato:

“Comincia da lì la realizzazione che non tutto è pianificabile e che non tutto andrà bene nei prossimi vent’anni”.

Al via la più grande esercitazione militare NATO dalla fine della Guerra Fredda

Nella penultima settimana di gennaio, gli eserciti Nato prenderanno parte alla più grande esercitazione militare dalla fine della guerra fredda, ovvero l’operazione Steadfast defender 2024, in cui saranno coinvolti 90mila uomini, 50 navi militari, 80 aerei e oltre 1.100 veicoli da combattimento. Dei 90 mila uomini, circa 20 mila provengono dal Regno Unito, il quale ha mobilitato anche aerei da guerra, carri armati e sistemi di artiglieria per tutta la durata dell’addestramento, previsto fino a maggio in varie località d’Europa. Si tratta di un chiaro messaggio alla Russia e alla Cina, sempre più vicina, in termini di rapporti, a Mosca.Nonostante però il grande dispiegamento di armi, numerosi ufficiali temono di essere in ritardo rispetto alla Russia.

Si punta ad una militarizzazione totale dell’Europa?

Visto il recente conflitto sul fronte ucraino, i Paesi occidentali hanno finanziato, attraverso armamenti, l’Ucraina, aumentando quindi la spesa militare. Spesa militare che sembra addirittura triplicata da parte della Russia. Secondo quindi Bauer, oltre a potenziare la spesa militare, è necessario lo sviluppo di un sistema per reclutare più persone, nel caso in cui si dovesse arrivare alla guerra. Non solo, si deve anche poter contare su una base industriale in grado di produrre armi e munizioni abbastanza velocemente da permettere di continuare a sostenere un conflitto.

Pur non emergendo direttamente dalle parole dell’olandese, si punta a militarizzare completamente l’Europa. Ma è davvero ciò che i Paesi vogliono? Non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma si dubita che alcuni Stati, visto anche il dissenso dell’opinone pubblica, possano accogliere con favore questa iniziativa, stanchi delle guerre e delle crisi che stanno imperversando negli ultimi anni.

La paura di Berlino

Un Paese che sembra essere concorde con questi riarmamenti è la Germania. In un’intervista al Tagesspiegel, riportata da Il Messaggero, il Ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha così affermato:

“Sentiamo minacce quasi ogni giorno dal Cremlino di recente di nuovo contro i nostri amici degli Stati baltici. Dobbiamo quindi tenere conto del fatto che Vladimir Putin potrebbe un giorno attaccare perfino un Paese della Nato. I nostri esperti prevedono un periodo di cinque-otto anni prima che questo potrebbe essere possibile”. 

Non solo, Pistorius spiega anche come l’esercito tedesco debba essere “adatto alla guerra” e come la società si debba “svegliare” su questi punti. Insomma, l’allarme c’è, ed è reale, e si teme per un attacco da parte della Russia, anche se permane il dubbio sul quando.

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