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Google, addio ai clickbait: in arrivo un nuovo algoritmo per contrastarli

di Gianmichele Trotta

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I titoli clickbait danno fastidio a tutti. Da anni ormai ne siamo assediati, nutrendo sfiducia verso le notizie online. Da oggi, però, Google promette di risolvere in parte questo problema che negli anni non ha fatto altro che crescere. Addio agli articoli disinformativi e acchiappa visualizzazioni; un nuovo algoritmo sviluppato da Google favorirà solo le notizie attinenti ed esaustive. Il suo funzionamento è stato spiegato in una nota del colosso statunitense.

Cos’è il Clickbait?

Per chi ancora non lo sapesse, il clickbait altro non è che una strategia utilizzata sul web (ma non solo) per attirare l’attenzione del lettore. Letteralmente significa “esca da click”, tradotto dall’inglese, e consiste nel proporre ai lettori dei titoli fuorvianti e non corrispondenti al reale contenuto della pagina o articolo di riferimento.

Alcuni modi per contrastare questi siti ingannevoli potrebbero essere fare attenzione alla fonte e confrontare quanto letto con altri articoli sullo stesso tema. Questo, però, spesso non è sufficiente e si finisce comunque per cadere nella “trappola”. Ecco spiegata l’importanza della proposta di Google, che promette finalmente di porre fine a questo problema.

Google Helpful Content Update

Il nuovo algoritmo del motore di ricerca, chiamato Helpful Content Update, è entrato in funzione questa settimana per i siti in lingua inglese. Per le prossime settimane sono già previsti degli importanti aggiornamenti per includere anche le altre lingue. In questo modo, Google garantisce agli utenti di promuovere sempre più risultati attinenti, educativi ed informativi a discapito di quei siti ingannevoli che generano articoli in massa e di bassa qualità.

Il colosso dei motori di ricerca ha pubblicato la scorsa settimana delle linee guida sul funzionamento di questo algoritmo tramite un comunicato intitolato “What creators should know about Google’s helpful content update“. Tuttavia, le meccaniche vere e proprie sono ancora sconosciute; tutto ciò che si sa è che valuterà più parametri SEO (Search Engine Optimization). Nel post si legge:

Molti di noi hanno sperimentato la frustrazione di visitare una pagina web che sembra avere quello che stiamo cercando, ma non è all’altezza delle nostre aspettative. Lavoriamo sodo per assicurarci che le pagine che mostriamo su Ricerca siano il più utili e pertinenti possibile. Per fare ciò, perfezioniamo costantemente i nostri sistemi: l’anno scorso, abbiamo lanciato migliaia di aggiornamenti per la ricerca basati su centinaia di migliaia di test di qualità, comprese le valutazioni in cui raccogliamo feedback da revisori umani“.

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