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Giove, svelato perché il pianeta sta cambiando colore

di Federica Caiafa

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Più studiamo lo spazio più questi sembra sfidarci a trovare delle risposte ai suoi misteri. Di recente gli scienziati hanno avanzato una potenziale teoria per spiegare un fenomeno che riguarda il quinto pianeta del nostro sistema solare, Giove.

Giove, i suoi colori attirano l’attenzione degli scienziati

Già solo lanciando una superficiale occhiata al quinto pianeta del nostro sistema solare la prima cosa che colpisce sono i suoi colori. Se Marte è infatti indubbiamente il “Pianeta Rosso”, sarebbe difficile parlare di Giove facendo riferimento ad un solo tono, essendo l’astro caratterizzato da varie “strisce”, le più chiare delle quali vengono chiamate “zone“, mentre le più scure “bande“.

Non vi è ancora, da parte degli scienziati, una risposta univoca al mistero che rappresenta la “striatura” dell’astro. La teoria finora più accreditata è quella che fa dipendere tale fenomeno alla trasformazione dell’ammoniaca da gas a ghiaccio. Le nubi di ammoniaca che si creerebbero sulle singole parti donerebbero a queste uno specifico colore, differente di fascia in fascia. Ma i colori di Giove non sono un mistero solo relativamente alla differenza tra bande e fasce; osservando il pianeta per molti anni, infatti, gli scienziati si sono resi conto di come sia cambiato, con il passare del tempo, il colore delle singole fasce che caratterizzano l’astro.

Tale fenomeno è evidente quando si mettono a confronto due specifiche immagini del pianeta, riprese da un telescopio a infrarossi. Esse mostrano l’astro a una radiazione di lunghezza d’onda di 5 micron, ma una è del maggio 2001, mentre l’altra è del dicembre 2011. Osservandole una accanto all’altra, ponendo soprattutto l’attenzione sulla zona evidenziata, è possibile prendere atto del cambiamento di colore.

Avanzata la prima spiegazione: ecco cosa potrebbe causare tale fenomeno

Una possibile spiegazione di tale fenomeno è stata recentemente avanzata dall’Università di Leeds. La ricerca da questa svolta ha basato le sue conclusioni soprattutto sui dati raccolti grazie alla missione di Juno, lanciata nel 2011 e che ha come principale obiettivo quello di studiare il campo magnetico del pianeta più grande del nostro sistema solare.

Ed è proprio guardando a questo elemento, sostiene la ricerca, che si può arrivare alla spiegazione agognata. Spiega infatti Chris Jones, co-autore dello studio:  “Il motivo del fenomeno è da ricercare nei cambiamenti del campo magnetico [un fenomeno noto come “oscillazioni torsionali”, n.d.r.] di Giove, che gli studiosi hanno potuto monitorare per diversi anni grazie alla missione di Juno. Quando abbiamo calcolato i periodi delle oscillazioni torsionali di Giove abbiamo visto che coincidevano con i periodi di variazione nella radiazione infrarossa“.

Vi è quindi una coincidenza, ma non è ancora certo che tra i due fenomeni vi sia un rapporto di causa-effetto, o in che modo tale rapporto si venga a creare. Kumiko Hori, anch’essa co-autrice della ricerca, ha infatti dichiarato: “Rimangono ancora incertezze e molte domande, in particolare su come esattamente l’oscillazione torsionale produca la variazione infrarossa osservata. […] Spero però che la nostra ricerca possa aprire la strada all’esplorazione del profondo interno di Giove, proprio come fa la sismologia per la Terra e l’eliosismologia per il Sole”.

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