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Gioco e preparazione: Serie A, non ci siamo

di Leonardo Angelo

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L’inizio della Serie A è ormai giunto, nella giornata di sabato il via al torneo sarà dato da Sampdoria-Atalanta e Milan-Udinese, alle 18:30. Al di là della nuova stagione in ambito nazionale, ciò che più preoccupa gli addetti ai lavori è la stagione europea. Dall’inizio del precampionato, infatti, sono tutt’altro che incoraggianti i risultati arrivati dalle amichevoli internazionali.

Prendiamo in considerazione i match di questa preseason tra Italia e Spagna, poiché sono le due nazioni le cui società si sono incontrate frequentemente; i club italiani non sono stati all’altezza di quelli spagnoli. Basti pensare che sono solo due i punti “conquistati” dalle formazioni italiane in 6 amichevoli disputate. Quest’ultimi sono frutto di due pareggi: quelli di Napoli e Lazio rispettivamente contro Espanyol e Real Valladolid.

 

Napoli (@Shutterstock)

La Serie A in Europa non c’è: a cosa è dovuto ciò?

Preseason da dimenticare per i top team italiani; ciò deve essere un punto di partenza per il calcio italiano, deve essere un divario che deve far ragionare i club. In un calcio sempre più in continua evoluzione, queste occasioni devono essere sfruttate per costruire le fondamenta della rinascita del movimento italiano.

Ciò che più si è notato, già da qualche anno a questa parte, è la differenza per ciò che concerne la preparazione atletica degli atleti militanti nel campionato italiano. Nell’ultimo periodo, infatti non sono mancate le rimostranze su questo tema. Critiche arrivate da alcuni dei top manager mondiali, come Julian Nagelsmann attuale tecnico del Bayern Monaco. Ciò che fa pensare ancora di più è che a lamentarsi sia stato anche Antonio Conte, attualmente al Tottenham. Entrambi gli allenatori lamentavano la scarsa condizione di forma di De Ligt e Perisic, che nella scorsa stagione giocavano in top club nazionali come Juventus e Inter.

Anche da un punto di vista tattico, l’Italia sembra essere rimasta attaccata al passato, dato che nelle ultime due edizioni della Champions League le squadre italiane non sono riuscite ad approdare ai quarti di finale a differenza di altre nazioni; infatti, a livello europeo, a comandare questa speciale classifica è l’Inghilterra, che è riuscita a portare ben 6 formazioni in questo turno di coppa. Seguono Spagna, con 4 club, Germania (3), Portogallo (2) e Francia (1).

I problemi sembrerebbero quindi essere una mancata innovazione dal punto di vista tattico e una preparazione atletica, non all’altezza degli standard che ormai richiedono le competizioni europee. Oltre che ovviamente introiti economici decisamente inferiori rispetto agli altri top campionati europei.

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