Il mondo della moda da sempre ci ha abituati ad assistere alle stranezze più curiose. Del resto, l’obiettivo di quest’ultima è proprio questo: affascinare le persone con novità sempre più sorprendenti. Anche gli indossatori, col passare del tempo, sono diventati sempre più numerosi. Ora, infatti, abbiamo sfilate di moda per cani, gatti e altri animali. Dal Giappone arriva però una nuova tendenza: la moda per i robot. Tuttavia, la faccenda è ben più complessa di quello che sembra e nella visione di Yukinori Izumi, CEO dell’azienda pioniera nel campo, questa tendenza potrebbe rivoluzionare il modo con cui vediamo i robot.
In un’intervista a Fox5, Yukinori Izumi, attuale CEO di Rocket Road, ditta appunto specializzata in moda per robot, spiega perché è così importante che ci siano aziende dedicate a questo settore. Innanzitutto, quello dei robot è un ambito in crescita e sono sempre più numerosi sia sul lavoro che nella vita privata, soprattutto in Giappone.
La caratteristica più importante, quando si parla di abbigliamento robotico, è quella di non compromettere il funzionamento della macchina. Tuttavia, i normali vestiti producono un surriscaldamento non indifferente nei robot. “Quando abbiamo vestito un robot Pepper con abiti realizzati per linee di moda disponibili in commercio, si è surriscaldato in appena un’ora. Ma non si è surriscaldato affatto quando indossavamo i nostri vestiti Robo-Uni“, racconta Izumi.
Nel 2016 Izumi ha lanciato il marchio Robo-Uni, considerato all’epoca l’unico produttore al mondo di abbigliamento personalizzato per robot. Realizzato in materiale hi-tech utilizzato nello spazio e negli ospedali, l’abbigliamento è appositamente progettato per prevenire il surriscaldamento dei robot.
Per Izumi, quello di cui lui stesso si è fatto pioniere è un settore destinato alla crescita nei prossimi anni. In futuro i robot saranno ancora più presenti nella nostra vita di tutti i giorni e sarà quindi indispensabile personalizzarli per distinguerli gli uni dagli altri. Non solo, i vestiti per robot serviranno anche per identificarli: “Se i robot non indossano uniformi, è difficile capire i loro ruoli. Ma se il robot indossa un completo da infermiera o un completo da portiere, le persone possono immediatamente dire per cosa sono lì” dice Izumi.
E voi cosa ne pensate? Un giorno ci ritroveremo davvero ad entrare in un negozio per comprare una t-shirt al nostro robot di compagnia? Non ci resta che scoprirlo insieme.
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