Fra le sorprese di questa edizione del Mondiale in Qatar, quella che ha colpito di più è stata la nazionale del Giappone. Una squadra tosta da affrontare, anche per due delle grandi favorite alla vittoria del torneo: Spagna e Germania. La qualificazione agli ottavi di finale da parte dei nipponici, però, va considerata un miracolo sportivo o qualcosa di più? Ragioniamoci insieme…
Tanti vedono la nazionale giapponese come una rivelazione, ma non secondo il direttore sportivo che ha contribuito alla salvezza della Salernitana nella scorsa stagione. Walter Sabatini, infatti, in un’edizione del programma Sky Sport Club precedente all’inizio del Mondiale, ha speso parole al miele nei confronti della formazione nipponica [Sky Sport]. Ha visto nel Giappone una squadra con le carte in regola per passare l’ostico gruppo E, anche grazie alla mentalità dei suoi giocatori. Su tutti questi, ha citato quale esempio virtuoso Takehiro Tomiyasu, giocatore dell’Arsenal che ha militato tra le fila del Bologna, nel periodo in cui Sabatini coordinava l’area tecnica felsinea:
“Da quando ho visto tutti i giorni questo ragazzo [Tomiyasu] allenarsi, ho pensato che i prossimi 4 o 5 giocatori che prenderò saranno giapponesi, perché hanno una mentalità incredibile”.
Già alla scorsa edizione dei Mondiali, in Russia nel 2018, il Giappone si è qualificato agli ottavi di finale, superando un girone molto combattuto composto da Colombia, Senegal e Polonia. Il passaggio del turno è avvenuto in virtù del minor numero di cartellini ricevuti dai nipponici rispetto alla nazionale senegalese, a pari punti con gli asiatici. Dopo la dolorosa sconfitta agli ottavi seguita alla rimonta del Belgio per 3-2, la guida dei giapponesi è passata al tecnico Hajime Moriyasu, che ha portato la squadra in finale di Coppa d’Asia nel 2019, persa contro il Qatar.
Dopo la bruciante disfatta, i nipponici si sono concentrati nella preparazione verso il Mondiale 2022. La nazionale del Sol Levante non solo si è qualificata alla competizione, ma lo ha fatto spesso sorprendendo. I due risultati più clamorosi della fase preliminare sono lo 0-14 rifilato alla Mongolia e il 10-0 con cui ha messo a tacere la Birmania.
Il Giappone si è ritrovato in un girone quasi impossibile, con al suo interno due squadre molto più forti di lei. O almeno, sulla carta. La nazionale asiatica non possiede sicuramente il talento dei giovani spagnoli o l’intensità di gioco tedesca, ma i suoi giocatori hanno dimostrato di essere avversari tosti anche per due fra le migliori squadre europee. Chi ha timbrato il cartellino del gol in entrambe le partite chiave è stato Ritsu Dōan, ala in forza al Friburgo. È sempre partito dalla panchina, e subentrando ha riaperto sia il match con la Spagna che quello con la Germania, dando il via alle due rimonte. Un altro individuo sicuramente interessante è Daichi Kamada, attaccante campione dell’Europa League con l’Eintracht Francoforte. Oltre a questi due si possono nominare Takefusa Kubo della Real Sociedad, il già citato Tomiyasu, Daizen Maeda del Celtic e Kō Itakura, difensore del Borussia M’Gladbach.
A una rosa comunque abbastanza giovane, si affiancano giocatori di grande esperienza, su tutti due vecchie conoscenze della Serie A. Maya Yoshida, ex Sampdoria e ora Schalke 04, capitano della nazionale nipponica, e Yūto Nagatomo, esponente dello scorso decennio dell’Inter. Probabilmente, il segreto che ha portato il Giappone al primo posto di un girone di ferro, sta proprio nello spirito combattivo e di squadra infuso dalla “vecchia guardia”. A questi va aggiunto il grande impegno nel lavoro, tipico della società nipponica.
Ragionandoci, quella che sembra una favola o un miracolo, può in realtà non esserlo. Sabatini, probabilmente, ci ha visto giusto prima di tutti gli altri, e senza dubbio il Giappone ha meritato di raggiungere la fase ad eliminazione diretta.
Nelle prossime ore si terrà la partita con la Croazia. Questa sarà il banco di prova per la squadra-rivelazione (ma non troppo) di questo Mondiale. I balcanici, comunque vada, affronteranno un osso duro, e Yūto Nagatomo ha avvisato proprio Modrić e compagnia [ANSA]:
“Sarà una grande occasione per dimostrare a tutti che possiamo giocare come dei Samurai”.
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