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Giant Killing, stavolta tocca al Bayern: quando Davide batte Golia

di Alessandro Colepio

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Giant Killing, letteralmente “uccisione di giganti”, è un termine inglese dall’apparenza altisonante e dal significato molto più semplice. Coniato in riferimento alla leggenda biblica di Davide che batte Golia (il gigante, appunto), viene utilizzato in ambito sportivo ogni volta che si verifica l’insperato successo di una squadra o un atleta sfavorito ai danni di un rivale molto più quotato.

Si tratta in genere di eventi piuttosto rari, e proprio in ragione della loro peculiarità riescono a far emozionare milioni di tifosi in tutto il mondo. La natura del Giant Killing è spiegata molto bene da El Profesor, personaggio chiave della Serie TV “La casa di carta“, che utilizza proprio una metafora calcistica: se durante i Mondiali ci fosse una partita fra Brasile e Camerun, i verdeoro avrebbero molta più probabilità di uscire dal campo vincitori; nonostante ciò, esiste comunque la possibilità che il Camerun vinca, e proprio questa speranza fa sì che anche i tifosi neutrali siano portati a simpatizzare per la squadra meno quotata.

Il Bayern Monaco è l’ultima vittima di Giant Killing

Primo novembre 2023, Ludwigspark Stadion di Saarbrucken. I padroni di casa, una modesta squadra professionista militante nella terza divisione del calcio tedesco, ospitano nientemeno che il Bayern Monaco. La partita è valida per il secondo turno della Coppa di Germania e, francamente, nessuno ripone grandi aspettative nel Saarbrucken. In fin dei conti, come può un club così piccolo competere contro una delle squadre più forti al mondo?

Tuchel, allenatore dei bavaresi, si affida ad un turnover nemmeno troppo evidente. Scendono comunque in campo Kimmich, De Ligt, Davies, Kim Min-Jae, Sané e Manuel Neuer. Il Bayern, al quarto d’ora di gioco, trova il vantaggio proprio con Müller: sembra il preludio alla goleada, ma il Saarbrucken deve ancora dire la sua. Sul finire del primo tempo Sontheimer, mediano dei padroni di casa, sigla la rete dell’1-1. I giocatori bavaresi sono increduli, mentre gli avversari prendono fiducia e rientrano negli spogliatoi con un grande vantaggio psicologico.

Nella ripresa il copione non cambia: il Bayern Monaco attacca, con Tuchel che prova a tornare in vantaggio inserendo Musiala, Coman e Gnabry, ma la difesa del Saarbrucken regge l’urto dei campioni di Germania. Il miracolo vero e proprio, però, deve ancora verificarsi: minuto 96′, gara ancora bloccata e Saarbrucken in possesso di palla. La squadra di casa combina sulla destra e Civeja riesce a trovare lo spazio per mettere in mezzo un pallone basso e teso, che incontra la corsa di Marcel Gaus. Il centrocampista calcia di prima, trova una leggera deviazione e infila la sfera alle spalle di Neuer.

Dopo 3 minuti di assalti disperati, l’arbitro fischia la fine. Il Ludwigspark Stadion esplode di gioia: i tifosi del Saarbrucken, accorsi più per vedere i grandi campioni avversari che per altro, si trovano inaspettatamente a festeggiare la vittoria contro il club più importante del Paese. Sui volti dei giocatori, veri protagonisti di questa impresa, si legge chiaramente un mix di emozioni troppo intense per essere spiegate a parole.

In casa Bayern Monaco, ovviamente, le cose non vanno così bene. I bavaresi non sono solo stati eliminati dalla Coppa di Germania: la notizia della disfatta ha fatto il giro del globo. E mentre Müller chiede scusa ai tifosi in conferenza, le immagini dei gol e dei festeggiamenti del Saarbrucken sono virali su tutti i social network.

 

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Thomas Muller (@Shutterstock)

Gli altri, grandi casi di Giant Killing

Quello del Bayern Monaco è solo l’ultimo episodio di una lista che ogni anno continua ad aggiornarsi. La scorsa edizione della Coppa Italia, ad esempio, ci ha regalato l’impresa della Cremonese che, nonostante l’andamento deludente in Serie A e nonostante fosse partita dalle fasi preliminari del torneo, è stata capace di spingersi fino in semifinale.

I grigiorossi, durante il loro cammino, hanno avuto modo di incontrare e sconfiggere due avversari illustri: Napoli e Roma. I partenopei, che a fine anno si sarebbero laureati Campioni d’Italia, si sono dovuti arrendere ai calci di rigore, mentre la Roma è stata battuta per 1-2 all’Olimpico. La marcia trionfale della Cremonese, arrivata penultima in campionato, si è fermata solo in semifinale davanti alla Fiorentina.

La competizione dove, almeno storicamente, si verifica più spesso il Giant Killing è però l’FA Cup inglese, dove tutti i club (anche quelli di Premier League) devono iniziare il torneo già dalle fasi preliminari. Può capitare, e in effetti capita spesso, che il Manchester United, il Liverpool o il Chelsea debbano disputare alcune partite su campi di terza o quarta divisione.

Nella stagione 2017/18, ad esempio, il Manchester City di Guardiola (capolista in Premier League) è stato ospitato dal Wigan Athletic, squadra di Serie C inglese. I Citizens, rimasti in 10 a causa di un’espulsione, dovettero arrendersi al gol di Will Grigg, calciatore nordirlandese considerato una leggenda delle leghe inferiori britanniche.

Si può parlare di Giant Killing anche in relazione ai campionati nazionali. E non tanto quando una big viene battuta da una squadra di medio-bassa classifica, ma quando un piccolo club ottiene un successo insperato a fine anno. Alcuni esempi? Il Cagliari e l’Hellas Verona campioni d’Italia, o ancora la celeberrima vittoria del Leicester di Ranieri nel 2015/16.

Imprese memorabili, destinate a restare negli annali di questo sport. Eventi irripetibili, che necessitano della giusta combinazione di bravura, preparazione e fortuna. Momenti che racchiudono l’essenza stessa del calcio, attimi in cui le leggi della natura sembrano piegarsi davanti alla grandezza delle imprese sportive. La magia dell’improbabile si leggeva chiaramente sui volti dei tifosi del Saarbrucken, co-protagonisti di uno spettacolo che non dimenticheranno mai.

 

Leicester (@Shutterstock)

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