fbpx Germania: perché il Paese distrugge dosi di vaccino anti-Covid?
Attualità

Germania: perché il Paese distrugge dosi di vaccino anti-Covid?

di Elena Barbieri

Condividi con chi vuoi

Nelle ultime settimane la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Germania ha subito un rallentamento notevole, tanto da portare il Paese a distruggere le dosi inutilizzate. Andiamo a vedere insieme per quale motivo.

La situazione

Come riportato dalla testata tedesca Die Welt, il Ministero della Salute tedesco ha dichiarato che sarà necessario eliminare le dosi di vaccino in eccesso; questo perché sono conservate in contenitori che una volta aperti durano solo alcune ore. Di seguito le parole utilizzate dal Ministero per spiegare la procedura:

Alla velocità attuale della campagna di vaccinazione, non si può presumere che ci sia sempre un numero sufficiente di persone che si vaccinino in un determinato luogo per finire tutte le dosi disponibili nei contenitori multidose“.

Germania

(@Shutterstock)

Germania: tra le numerose dosi e la poca richiesta

Sempre al Die Welt, Ulrich Weigeldt, presidente dell’associazione dei medici di base, ha dichiarato:

Per il momento, purtroppo, vediamo pochissima domanda per la vaccinazione in Germania. Bisogna fare il possibile perché scada la minor quantità possibile di vaccini e per evitare di doverli distruggere“.

Secondo dati ufficiali, ai centri di vaccinazione, studi medici, medici aziendali e farmacie tedeschi hanno ricevuto almeno 200 milioni di dosi. L’86,4% del totale è già stato somministrato prima dell’8 di aprile, ma come detto inizialmente, la campagna ha subito un rallentamento; lo scorso venerdì sono state somministrate solo 38 mila dosi. Tra i motivi della distruzione delle dosi non c’è solo l’andamento non ottimale della campagna vaccinale, ma si aggiungono anche la rottura dei recipienti durante la preparazione, danni durante i trasporti, perdite di fluido o anche la data di scadenza.

Per continuare a restare aggiornati non smettete di seguirci su Nasce, Cresce, Ignora e su tutti i nostri canali social.

di Elena Barbieri

Se vi è piaciuto questo articolo, potrebbero interessarvi anche:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi