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Francia, spopolano in discoteca le “piqûres sauvages”: di cosa si tratta?

di Enea Bacciocchi

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Ultimamente in Francia i frequentatori di locali e discoteche non stanno passando un bel momento. Il fenomeno che sta insorgendo nell’ultimo periodo infatti, è preoccupante e allo stesso tempo angosciante, e riguarda soprattutto i ragazzi.

Oggi Nasce, Cresce, Ignora vi parla delle cosiddette “piqûres sauvages”, o “punture selvagge”. Si tratta di alcune iniezioni effettuate a tradimento sulle braccia dei partecipanti a feste o eventi musicali, che in poco tempo hanno fatto il giro di tutto il Paese.

Le prime testimonianze di questa nuova bravata si hanno a Belfort, città della Borgogna. Qui, sei persone hanno denunciato di essere state punte nel corso di un festival, così come altre vittime durante un concerto sulla spiaggia di Varo, in Costa Azzurra. Le persone coinvolte non hanno ancora riportato conseguenze gravi, ma il fenomeno sta cominciando ad espandersi sempre di più. Cosa succederebbe poi se, oltre a iniettare sostanze stupefacenti, qualche folle iniziasse a farlo con siringhe infette?

 

Londra

Siringa (@Shutterstock)

In Francia spopolano le punture selvagge: cosa contengono?

Secondo Le Figaro, noto quotidiano francese, le sostanze iniettate sarebbero riconducibili a Rohypnol o Gamma Hydroxybutyrate (GHB). Entrambe le sostanze sono note per essere usate come “droghe dello stupro”, usate infatti principalmente allo scopo di perpetrare violenza sessuale. Non è però la prima volta che si manifestano tali eventi: infatti, lo scorso autunno anche in Gran Bretagna e in Svizzera questa “moda” aveva preso piede, ma pochissime furono le denunce riguardanti le aggressioni. In Francia sembrerebbe però avere preso molto più piede.

Secondo un medico sociologo dell’Università di Auckland, questa paura sarebbe dovuta soprattutto alla recente pandemia appena trascorsa.

“I giovani sono stati bombardati da notizie spaventose su Covid. Quando i club hanno riaperto, c’era ancora paura del virus e la possibilità che potessero prenderlo e trasmetterlo a una persona cara vulnerabile. L’ago, oggetto di paura per molte persone, può rappresentare ansia per le vaccinazioni e paura del contagio”. 

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