Un fulmine a ciel sereno, nella notte di Marina Bay. Alla vigilia del Gran Premio di Formula 1 a Singapore, una notizia riportata da “La Gazzetta dello Sport“ desta scalpore e rischia di smuovere gli equilibri del campionato. Infatti, secondo quanto trapelato dalle revisioni dei conti, la scuderia Red Bull, leader del Mondiale piloti e costruttori, nonché Campione del Mondo in carica con Max Verstappen, potrebbe aver violato il budget cap per la stagione 2021… Cosa succederà adesso? Vediamo quali sono le possibili conseguenze.
Partiamo dalla base: cos’è il budget cap? Introdotto nel 2021, rappresenta il limite di spesa effettuabile da una scuderia nel corso della stagione. Ad oggi ammonta a 140 milioni di dollari, 5 in meno rispetto alla stagione 2021, quella in cui Red Bull, ma anche Aston Martin, avrebbero sforato tale cifra.
Più nel dettaglio, le spese devono essere così ripartite: 35% per il costo del lavoro, 20% per lo sviluppo e gli imprevisti, mentre il restante 45% è destinato alle spese produttive. Insomma, violare queste condizioni è indubbiamente un’azione grave e da punire; vediamo quindi le indicazioni che dà il regolamento a riguardo.
Le analisi della FIA richiederanno giorni, forse settimane. Al termine di queste, avremo un’idea più chiara sulle cifre dello sforamento: che siano 4-5 milioni come si vocifera o più, c’è una bella differenza che riguarda le possibili sanzioni. Ma cerchiamo di capire il perché.
Il regolamento sportivo della Formula 1 presenta moltissime “zone grigie”, in cui l’applicazione delle regole è di carattere soggettivo. Non c’è, infatti, una lista di sanzioni circa la violazione del tetto di spesa; è presente però un margine di tolleranza entro il quale la sanzione si materializzerebbe solo come una multa: il massimo per rientrare in questa “zona” è del 5% su 145 milioni di dollari, dunque 7,25 milioni.
Ma cosa succederebbe se Red Bull e Aston Martin avessero superato anche quota 152,5 milioni di euro? Non lo sappiamo con certezza. Infatti, potrebbero ricevere una multa più pesante, una penalizzazione nella classifica piloti e/o costruttori, limiti sui test e sullo sviluppo in ottica 2023; nonostante tutto, si tratta solamente di ipotesi, dettate dalla poca chiarezza di un regolamento non perfettamente chiaro.
La questione budget cap rischia di protrarsi a lungo. Innanzitutto bisogna capire se e quanto Red Bull sia colpevole; questione di poco tempo, in ogni caso, in quanto la FIA ha già iniziato le sue analisi dei conti. Successivamente sarà la Federazione stessa a dover prendere provvedimenti, pronti a essere contestati da una parte e dall’altra.
In tutta questa storia però, non c’è solo un colpevole, ma anche una vittima (o forse due). Infatti, le inottemperanze al regolamento nel 2021 potrebbero aver deciso il Campionato del Mondo, conquistato da Max Verstappen proprio all’ultimo giro dell’ultimo GP, ai danni di Lewis Hamilton. È verosimile che Mercedes colga quindi l’occasione per provare a portare il titolo nelle mani del già 7 volte Campione del Mondo, contestando il risultato sportivo dello scorso anno.
Però non si scaldano solo a Brackley, ma anche a Maranello. L’aver sforato il budget cap nel 2021 comporterebbe vantaggi anche nell’attuale campionato, che vede Verstappen leader indiscusso e possibile vincitore del titolo già questa domenica. Se così fosse, le eventuali sanzioni dovrebbero riguardare anche la stagione 2022, con Ferrari pronta a intervenire per difendere la giustizia del campionato.
Non è immaginabile che, nel caso in cui Red Bull si rivelasse colpevole, la pena si riveli esclusivamente pecuniaria: molti team si sentirebbero così liberi di sforare il budget cap, migliorando le proprie prestazioni semplicemente pagando una multa. In ogni caso, la decisione non sarà facile; c’è in ballo la credibilità della Formula 1, chiamata ancora una volta a guardare più in tribunale che in pista…
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