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Flop NCR: ecco i giochi più deludenti del 2022 secondo la nostra Redazione

di Erik Veronese

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I The Game Awards si sono da poco conclusi e i migliori videogiochi usciti durante il corso di questo 2022 sono stati premiati. E nell’agguerrita lotta al Game of The Year, a spuntarla è stato il capolavoro di FromSoftware Elden Ring, che è riuscito ad aggiudicarsi il premio a discapito del grande rivale God of War: Ragnarök. Non sempre però, ciò che viene prodotto e pubblicato si rivela all’altezza delle aspettative e necessariamente, viene percepito agli occhi dei fan come un flop.

Dopo aver assegnato il videogioco dell’anno, la Redazione di Nasce, Cresce, Respawna ha stilato una lista di titoli che si sono mostrati inferiori rispetto alle previsioni e che quindi sono stati dei flop. Siete pronti a scoprire quali titoli ci hanno deluso maggiormente durante il corso di quest’anno?

The Callisto Protocol: il flop più pesante della lista

The Callisto Protocol è probabilmente la delusione più cocente di questo 2022. Annunciato come il primo titolo “quadrupla A” nella storia del videogioco e presentato come il sequel spirituale di Dead Space, The Callisto Protocol in realtà rispecchia a pieno il detto “tanto fumo, ma niente arrosto”. Il titolo di Striking Distance Studios infatti, non riesce quasi a soddisfare le aspettative dei giocatori, probabilmente anche a causa di un confronto tutt’altro che semplice da reggere. Non è l’essere l’ombra di un grandissimo titolo, però, ciò che rende quest’opera un flop.

I problemi che affliggono The Callisto Protocol sono piuttosto evidenti e influenzano molto l’esperienza del giocatore. Cali di fps frequenti, una trama piuttosto banale e mai avvincente, e un combat system legnoso e ripetitivo macchiano un titolo che avrebbe potuto alzare notevolmente l’asticella dell’industria videoludica. L’ultima fatica di Striking Distance Studios verrà probabilmente ricordata come una grande occasione gettata al vento e poco più; davvero un grande peccato.

 

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The Quarry: un titolo lontano da quello che sarebbe dovuto essere

Anche The Quarry è stato presentato come l’erede di un altro noto e sempre più rivalutato videogioco: Until Dawn. Un titolo dalla forte impronta cinematografica, il teen-horror sviluppato da Supermassive Games e pubblicato da 2K Games, non è assolutamente degno di nota. Lo stampo del gioco è ben chiaro sin dalle battute iniziali, dove facciamo la conoscenza dei protagonisti e dell’angosciante situazione in cui sono sfortunatamente incappati. The Quarry non vuole essere un titolo visceralmente spaventoso e terrificante, quanto più un’opera splatter fondata sui classici stereotipi del genere. Ed è proprio questa la croce del gioco…

Il videogioco targato Supermassive Games, infatti, risulta essere eccessivamente caricaturale e poco credibile, anche per il target a cui è indirizzato. I personaggi non sono altro che degli archetipi mal riusciti e il gameplay risulta essere per lo più monotono, quasi privo di un aspetto prettamente ludico. Inoltre, si sente raramente il peso delle decisioni prese all’interno del gioco. The Quarry è perciò un titolo piatto, stereotipato e per nulla spaventoso, nonché uno dei grandi flop di questo 2022.

 

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“Ghostwire: Tokyo”: un titolo dal potenziale elevato, ma…

Presentato all’E3 del 2019, Ghostwire: Tokyo aveva catturato l’attenzione di moltissimi videogiocatori, grazie all’ambientazione suggestiva e all’interessante contesto in cui è inserito. Il titolo di Tango Gameworks però, al momento dell’uscita ha dovuto fare i conti con alcuni limiti che ne hanno minato la reputazione. Il videogioco pubblicato da Bethesda risulta essere godibile, ma troppo superficiale e semplice; inoltre, deve fare i conti con numerosi errori tecnici che non permettono al giocatore di vivere pienamente l’esperienza. Scavando più a fondo nelle problematiche di Ghostwire: Tokyo, troviamo un open-world superfluo e spoglio; le missioni secondarie sono prive di profondità e la mappa sembra essere, più che altro, un vecchio magazzino in cui cercare molti oggetti da collezionare.

Il vero punto debole del titolo sviluppato da Tango Gameworks è però il gameplay. Come abbiamo cercato di farvi notare in queste poche righe, la superficialità regna sovrana all’interno del gioco, ma raggiunge l’apice in quest’ultimo elemento. Il gameplay, infatti, non è approfondito e delle ottime occasioni per trasformare alcune aree della città in dungeons terrificanti non sono state sfruttate. Il combat system, seppur divertente e visivamente spettacolare, non convince pienamente a causa della sua ripetitività. Evidentemente qualcosa durante lo sviluppo è andato storto, lasciandoci tra le mani un videogioco dal buon potenziale, rimasto però inespresso.

 

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