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Fallout, la recensione del primo episodio: The End

di Riccardo Rizzo

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È uscita da poche ore la serie televisiva di Fallout, disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video. La produzione, partendo dall’universo narrativo dei videogiochi Bethesda, punta a offrire una storia inedita ambientata nella California post-apocalittica, 219 anni dopo lo scoppio delle bombe e l’inizio (e la fine) della Grande Guerra. Il primo episodio ha l’obiettivo di porre le basi per la narrazione e per i vari archi narrativi che si svilupperanno nel corso degli otto episodi della prima stagione, ma sarà riuscito nell’intento?

Fallout: The End

Il primo episodio di Fallout si apre nel 2077, alcuni istanti prima dello scoppio delle bombe. Qui facciamo la conoscenza di colui che presto diventerà Il Ghoul, interpretato da Walton Goggins. Poco dopo è il turno di Lucy, una giovane ragazza del Vault 33 che sta per sposarsi. Tramite il personaggio di Ella Purnell passiamo al 2296, con i pochi abitati del Vault che sono ancora all’oscuro della vita in superficie. Le cose però stanno per cambiare molto presto…

A circa metà episodio facciamo la conoscenza di Maximus, un apprendista della Confraternita d’Acciaio e il terzo protagonista della serie di Fallout. Sul personaggio interpretato da Aaron Moten per ora sappiamo ancora molto poco, se non che si è unito alla Confraternita per vendicarsi di coloro che lo hanno fatto soffrire.

L’episodio, della durata di un’ora e un quarto, scorre molto bene, con una narrazione ben calibrata tra i tre personaggi. I protagonisti vengono introdotti a turno, e di ognuno scopriamo le motivazioni che li portano a esplorare la Zona Contaminata della California.

Un ottimo inizio

L’episodio, di fatto, funziona molto bene, e rappresenta un ottimo inizio per Fallout. Le premesse narrative sono interessanti, e alla fine non si vede l’ora di continuare a guardare la serie per scoprire il destino di Lucy, Il Ghoul e Maximus e capire come le loro storie si intrecceranno.

Ciò che più ci ha colpito sono, a conti fatti, il contesto e le atmosfere, squisitamente fedeli ai videogiochi e perfettamente adattati per l’occasione. Guardando il Vault 33 o la caserma della Confraternita, ascoltando nel mentre alcuni brani anni Cinquanta, la sensazione è di essere dinanzi a una splendida trasposizione televisiva dell’universo di Fallout.

Il cast di personaggi ci ha convinto, soprattutto per quanto riguarda Lucy. L’estetica del mondo è fedele ai videogiochi, con un comparto musicale ben inserito nel panorama retro-futuristico di Fallout. In questo primo episodio ci hanno stupito soprattutto l’elemento comico, con un umorismo macabro e la comicità dei vari membri del cast che riprendono le atmosfere dei capitoli videoludici senza snaturarli o risultando eccessivi; e l’estrema violenza, anche questa mai esagerata e in linea con le iterazioni di Bethesda e Interplay.

Insomma, l’inizio di Fallout ci è piaciuto molto. La serie sembra essere perfetta per gli appassionati dei videogiochi, che almeno nel primo episodio si sentiranno a casa. Bisognerà vedere se queste sensazioni caratterizzeranno o meno i restanti sette episodi. Per ora comunque vogliamo pensare positivo: Fallout potrebbe stupire sia i fan più accaniti sia chi non ha mai esplorato l’America post-apocalittica della saga.

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