L’anno seguente, come di consueto, l’Eurovision sbarcò nel Paese dell’ultimo vincitore, che ha il privilegio di ospitare la manifestazione. Non senza innumerevoli difficoltà, l’organizzazione riuscì comunque a garantire la sicurezza necessaria per lo svolgimento della stessa in Israele (a Tel Aviv), dopo aver scartato per ovvie ragioni la candidatura di Gerusalemme. Diversi Paesi espressero il proprio disappunto per lo svolgimento del Contest in quel territorio e molti esponenti politici e del mondo dello spettacolo chiesero di boicottare l’evento nell’ambito di una campagna generale di disinvestimento e sanzioni verso lo Stato.
In un mare di polemiche di natura sociale, politica, religiosa e culturale, l’Eurovision Song Contest 2019 riuscì comunque a farsi ricordare come una delle edizioni più celebri della storia recente della manifestazione, fosse anche soltanto per l’interval act di Madonna. L’artista di origini italiane accettò di partecipare come ospite della Finale, proponendo tuttavia un’esibizione a dir poco provocatoria in un clima di già altissima tensione; sul finire della performance un figurante mostra sulle spalle la bandiera israeliana, avvicinandosi poi ad una collega che sfoggia invece una bandiera palestinese. La ragazza si alza da terra e i due si prendono per mano, camminando insieme verso la pop-star mondiale che li attende in cima alle scale ideate per la scenografia; le due bandiere restano ovviamente ben visibili durante tutto questo segmento…
La gara comunque emise il suo verdetto! A giocarsi la vittoria fino in ultimo furono il nostro Mahmood con l’iconica “Soldi” e l’olandese Duncan Laurence con “Arcade”, potente ballad eseguita al pianoforte; a trionfare (per soli 26 punti) fu quest’ultimo, che da lì in poi riuscì a garantirsi un notevole successo a livello globale. Fu quella la quinta vittoria per l’Olanda, a distanza di 44 anni dall’ultima volta.
I Paesi Bassi dovettero aspettare un anno più del dovuto per ospitare il loro Eurovision. Nel 2020 infatti la pandemia portò (per la prima volta nella storia!) alla cancellazione del Contest, che tornò però puntuale nel 2021 a Rotterdam, confermata come sede rispetto all’anno precedente. Parliamo ovviamente di quella che è unanimemente riconosciuta come una delle edizioni più belle e iconiche dell’intera storia della “Champions League della musica”, l’edizione del trionfo dei Maneskin! La rock band capitanata da Damiano David la spuntò in un testa a testa serratissimo sui cugini francesi in gara con “Voilà” di Barbara Pravi. Rimontando da un iniziale quarto posto dopo il voto delle giurie, il rock dei ragazzi romani è riuscito a balzare in testa (restandoci!) grazie al televoto, che ha premiato “Zitti e buoni” a discapito della chanson francese, sconfitta di soli 25 punti.
A 31 anni dall’ultima volta, quella dei Maneskin è la terza vittoria per l’Italia all’Eurovision dopo quelle di Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età (per amarti)” nel 1964 a Copenaghen (Danimarca) e di Toto Cutugno con “Insieme: 1992” nel 1990 a Zagabria (Jugoslavia, oggi Croazia).
Si arriva dunque all’edizione dello scorso anno, il ritorno dell’Eurovision nel Bel Paese! Dopo le edizioni di Napoli del 1965 e di Roma del 1991, ad ospitare stavolta è Torino; il capoluogo piemontese ha la grande responsabilità di dimostrare che eventi del genere possono essere organizzati ed apprezzati anche alle nostre latitudini, ma soprattutto di cancellare il pessimo ricordo dell’ultima volta in Italia. L’edizione di Roma è infatti ricordata come una delle peggiori e più disastrose dell’intera storia della manifestazione, cosa che portò poi infatti la Rai a tutta una serie di riflessioni e al ritiro dalla competizione per diversi anni, prima del rientro in gara nel 2011.
Come molti di voi sapranno, a rappresentarci in casa sono stati Mahmood (alla sua seconda partecipazione) e Blanco, freschi vincitori del Festival di Sanremo con l’acclamatissima “Brividi”, che ai nastri di partenza era ancora una volta tra i brani favoriti per quello che sarebbe stato uno storico bis. Tuttavia, la situazione politica internazionale incise non poco sugli umori e sui giudizi generali, che vennero inevitabilmente condizionati dall’invasione russa del territorio ucraino. A vincere fu quindi di nuovo l’Ucraina con “Stefania” dei Kalush Orchestra, che infransero ogni record di punti al televoto dimostrando anche una certa continuità di risultati in gara per il Paese dell’Europa dell’Est, che spesso ben si comporta in classifica.
Al secondo posto con “Space Man” Sam Ryder, considerato da molti il vero vincitore dell’edizione 2022, che comunque l’ha portato ad esibirsi dinanzi alla Regina Elisabetta II durante il Giubileo di Platino dello scorso giugno, prima della scomparsa della monarca; per Mahmood e Blanco invece la rassegna europea si è poi conclusa con un “deludente” 6° posto…
Nonostante il terzo acuto ucraino, la guerra ancora in corso non ha reso possibile il regolare svolgimento della gara a Kiev, come auspicato da molti. La scelta è perciò ricaduta sul Regno Unito che, pur avendo mancato la vittoria a Torino, riproverà in casa ad interrompere un digiuno che va avanti dal 1997. Nell’ultimo ventennio la Terra d’Albione si era abbastanza disinteressata all’Eurovision, collezionando addirittura 5 ultimi posti! Il più fragoroso, e praticamente irripetibile, è senza ombra di dubbio quello di “Embers” di James Newman nel 2021, con l’artista fratello d’arte che ricevette 0 punti sia dalle giurie che dal televoto.
Oggi però la storia è cambiata e l’Inghilterra, Liverpool in particolare, si prepara a vivere con entusiasmo e partecipazione quello che è l’evento non sportivo più seguito al mondo, con un platea televisiva media di 180 milioni di telespettatori! Sarà la nona volta come Paese ospitante, per una coproduzione senza precedenti tra Regno Unito e Ucraina, con la BBC broadcaster dell’evento.
E voi, per quale Paese farete il tifo? Ecco un riepilogo di tutti gli artisti e i brani in gara all’Eurovision Song Contest di quest’anno!
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