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EFR: ecco l’innovativo macchinario che converte i rifiuti in concime

di Lorenzo Peratoner

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Il tema dell’economia circolare è uno dei punti cardine dell’ambientalismo, nonché un obiettivo da raggiungere per ridurre drasticamente gli sprechi e favorire il riciclo. Potrebbe stupire, ma l’Italia è in assoluto il leader europeo come tasso di riciclo, registrando un incremento nel biennio 2020-2021 rispetto agli anni precedenti. In ogni caso, l’adozione di strumenti all’avanguardia è fondamentale per affrontare con i mezzi migliori e più efficienti questa sfida ecologica. L’azienda Ecoswisss, in questo senso, ha realizzato un sistema davvero innovativo, il cui funzionamento verrà spiegato nel paragrafo successivo…

EFR: il funzionamento e il suo scopo

Come riporta TGCOM24, in Europa il 46% in peso dei rifiuti urbani è costituito da scarti organici, soprattutto quelli alimentari. Ecoswiss, pertanto, ha ideato un macchinario mirato per questo tipologia di immondizia e che la trasforma in materiali utili. Il nome del dispositivo in questione è EFR, acronimo di Ecological Food Recycler, trattasi quindi di un metodo intelligente, sostenibile e, come vedremo, assai semplice di valorizzazione dei rifiuti.

Il macchinario, di base, si presenta come una classica pattumiera nel suo funzionamento, ovvero gli utenti possono gettare senza problemi i rifiuti organici al suo interno. Non appena dei rifiuti vengono immessi, entra in azione un meccanismo che permette di macinare e sminuzzare in maniera molto fine gli scarti. Questi ultimi, quindi, subiscono un processo di disidratazione in una camera di essicazione a tenuta stagna. Il co-fondatore di Ecoswiss, Luigi Colombo, spiega:

La macchina non produce odore o rumore e funge da pattumiera fino al momento dell’avvio. Non necessita di alcuna manutenzione, è autopulente e una volta avviata si gestisce in autonomia fino al completamento del ciclo”.

Il risultato finale del prodotto

In totale, il processo che porta al prodotto lavorato dura in media una decina di ore; un ‘attesa che permette tuttavia di risparmiare ben 98 kg di CO2 per 100 kg di scarti. La quantità di materiale ricavato, inoltre, riduce il volume degli scarti di circa il 90%, con una consistente riduzione del peso originario. Il materiale rigenerato solido risulta, alla fine, totalmente inodore, privo di batteri e patogeni, pertanto utilizzabile come fertilizzante o biogas. La parte ricavata liquida, invece, può essere tranquillamente smaltita nelle fogne oppure sfruttata per irrigare i campi.

La tecnologia dietro EFR è senz’altro un esempio molto innovativo su come riciclare in maniera efficiente i rifiuti, e, nel caso voleste avere maggiori informazioni, si può consultare direttamente la sezione dedicata sul sito Ecoswiss.

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