di Francesco Ferri
“FAIRY“, ossia “Flyng Aero-robot based on Light Responsive Materials Assembly”, è il nome di un’innovazione tecnologica senza pari. Come riportato dall’ANSA parliamo di un mini-robot sviluppato dall’Università di Tampere, in Finlandia, per impollinare artificialmente le piante. Si tratta di un’invenzione la cui importanza potrebbe risultare fondamentale per il futuro dell’agricoltura.
Il robot “fatina”
L’acronimo del robot è proprio FAIRY, che tradotto letteralmente significa “fata“, un nome emblematico che descrive alla perfezione la leggerezza del microscopico robot dell’incredibile peso di soli 1,2 milligrammi. Questo gli permetterebbe di fluttuare facilmente nell’aria seguendo la direzione del vento, così da poter coprire anche lunghissime distanze. Infatti è stato realizzato con speciali polimeri che reagiscono agli stimoli luminosi e che fino ad ora erano stati impiegati proprio per dar vita a robot leggeri in grado di camminare, saltare o nuotare. Nessuno, però, era ancora riuscito a farli volare.
La svolta
L’intuizione per capire come farlo volare è arrivata ai ricercatori, a capo dei quali c’è Hao Zeng, osservando i semi di tarassaco. “L’attuatore soffice è realizzato con un elastomero a cristalli liquidi sensibile alla luce, che apre e chiude le setole in risposta a stimoli di luce visibile” ha spiegato Zeng. FAIRY potrebbe quindi essere alimentato e controllato tramite una sorgente luminosa, come un led o un laser. In questo modo si potrebbe adattare la forma del robot in base alla direzione e alla forza del vento. Inoltre, sempre tramite raggio di luce, è possibile controllare le fasi di decollo e atterraggio. Attualmente i ricercatori stanno studiando un metodo per aumentare la sensibilità del materiale polimerico così che il robot possa operare anche alla luce del sole. Oltre a ciò si lavorerà perché la struttura possa essere del tutto biodegradabile e più ampia, così da poter trasportare anche GPS o sensori per raccogliere dati di vario genere.
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