Un fungo killer sembra destare preoccupazione presso la comunità scientifica internazionale. A causa della siccità è infatti probabile che ci si appresti ad affrontare un nuovo problema di rilevanza internazionale dopo l’emergenza Covid. Il Candida Auris, questo il nome del batterio in questione, sembra diffondersi rapidamente proprio a causa dell’aumento delle temperature e del riscaldamento globale. Come riportato da Il Corriere della Sera, un primo paziente italiano sarebbe ricoverato a Mestre in condizioni gravi; il fungo è infatti molto aggressivo e ha un tasso di mortalità molto elevato.
Si tratta di un batterio che resiste alle alte temperature, e che secondo gli esperti della McMaster University avrebbe anche una forte resistenza ai farmaci. La comunità scientifica sembra quindi piuttosto preoccupata riguardo questo agente patogeno scoperto poco più di 10 anni fa. Pare che possa determinare varie forme di candidosi ma, a differenza di altre forme di Candida, si comporta in modi inaspettati e preoccupanti, causando quadri clinici molto invasivi nelle persone fragili.
Il problema maggiore è che il fungo si è dimostrato resistente anche a molti antimicotici e che si stima sia letale fino al 70% dei pazienti entro i 3 mesi dall’infezione. Ma come si contrae e quali sono i sintomi?
A quanto pare basta un semplice contatto (anche tramite superficie) per la trasmissione. Con un clima più caldo il Candida Auris si diffonde meglio, ecco perché questo periodo può rappresentare terreno fertile per la sua trasmissione. In Europa il primo caso risale al 2015, con alcune infezioni in Francia, anche se il primo contagio documentato risale al 2009 in Giappone. Negli anni sono aumenti sempre di più tanto che negli Stati Uniti sono stati segnalati 3.700 casi soltanto nel 2021.
In Italia in tutto sono state registrate una ventina di infezioni, ma secondo il professore Francesco De Rosa, direttore del reparto di Malattie infettive della Città della Salute di Torino:
“Senza inutili allarmismi, possiamo definirla un’infezione temibile ma in ambienti sanitari; questo perché riesce a svilupparsi in pazienti immunodepressi o che seguono lunghe terapie antibiotiche o cortisoniche, con manifestazioni gravi di malattia spesso anche dovuti alla patologia per cui si è in ospedale”.
Bisogna fare molta attenzione all’umidità. Il super fungo può annidarsi ovunque: nei bagni, nei letti, sulle superfici, e si trasmette per contatto e vicinanza. Tra i sintomi più noti si segnalano bruciore, difficoltà a deglutire, dolori muscolari, febbre e affaticamento. Ma non sempre sono presenti in tutte le vittime.
Insomma, seppur senza inutili ed eccessivi allarmismi, questa seconda decade del secolo sembra proprio non riuscire a lasciarci tranquilli. Dopo Covid e Vaiolo delle Scimmie, ora arriva anche il Candida Auris a tenerci in ansia…
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