di Redazione NCI
Il decreto con le nuove restrizioni per le festività è stato approvato all’unanimità. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti illustrato le recenti novità, tra cui la decisione che prevede la chiusura delle discoteche.
Discoteche chiuse fino al 31 gennaio
Nel corso della conferenza stampa da Palazzo Chigi, avvenuta al termine del Cdm, il ministro Speranza, il coordinatore del Cts Locatelli e il portavoce Cts Brusaferro hanno illustrato le decisioni prese, in merito alle restrizioni da adottare nel periodo di Natale.
«Il Governo – ha spiegato il ministro Speranza – sta alzando il livello dell’attenzione e delle precauzioni, e le misure indicate vanno in questa direzione».
Alla luce di quanto detto, è stata presa la decisione «di sospendere fino al 31 gennaio le attività di discoteche, sale da ballo e affini, per ridurre le occasioni potenziali di contagio» – ha annunciato il Ministro.
Le difficoltà del settore
La decisione del Governo di lasciare chiuse le discoteche ha scatenato proteste e rimostranze, in particolare sui social, luogo tendenzialmente avvezzo a divenire un “canale per sfogarsi”.
Le proteste coinvolgono sia i frequentatori delle sale da ballo, sia i proprietari delle discoteche.
Un settore, quello delle discoteche, ormai in crisi da due anni e continuamente sottoposto a chiusure. Nonostante la buona fede circa la decisione di chiudere, non ci si può esimere dal sottolineare il pochissimo preavviso dato dai vertici.
Molti di questi, infatti, avevano organizzato serate per Capodanno, investendo soldi e sperando in un rilancio della loro vessata attività.
Resta perciò un interrogativo: non si sarebbe potuto agire con maggiore anticipo? Un vero e proprio colpo al settore che, dopo tutte queste chiusure, avrebbe perlomeno meritato un preavviso adeguato.
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di Denise Michela Pengue
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