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“Diabolik”: le soluzioni al quiz NCS

di Gianluca Panarelli

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In occasione dell’esordio in sala di “Diabolik – Ginko all’attacco!”, la Redazione di NCS propone un quiz inerente al personaggio creato dalle sorelle Giussani. Di seguito troverete le soluzioni alle domande poste sulla pagina Instagram di Nasce, Cresce, Streamma.

La genesi di “Diabolik”

Concepito nel 1962 da Angela e Luciana Giussani, Diabolik divenne protagonista dell’omonima testata pubblicata dalla casa editrice Astorina. In poco tempo, le alte tirature fecero del “Re del terrore” un fenomeno di costume, tanto da catturare l’interesse di sociologi ed esperti di comunicazione. Allo spietato ladro si deve altresì la proliferazione dei fumetti neri all’italiana, ovvero albi segnati da una morale distorta, in netta controtendenza rispetto a quanto proposto dai prodotti dell’epoca.

Stando ai racconti di Angela, l’ispirazione per la costruzione del personaggio le venne pensando ai pendolari (assorti nella lettura di gialli tascabili) della stazione Cadorna di Milano. L’autrice quindi, decise di dedicarsi alla scrittura di storie simili riprendendo il concept di Fantomas (l’inafferrabile ladro francese nato dalla penna di Marcel Allain e Pierre Souvestre).

Il caso irrisolto…

Torino, 14 febbraio 1958. In via Fontanesi 20 viene assassinato Mario Giliberti, operaio FIAT. Il ritrovamento del cadavere è preceduto da due lettere inviate alla Questura e alla Stampa, entrambe firmate da “Diabolich”. Ulteriori missive giunte ai giornali nei giorni successivi e siglate dallo stesso individuo fanno scoppiare il caso mediatico. Nel frattempo, il rischio di un clamoroso errore giudiziario misto all’infruttuosità delle indagini alimenta il mito del killer; nella prima corrispondenza, lo stesso scrive di aver compiuto il “delitto perfetto”. Si dice che il crimine abbia influenzato la titolazione del film “Totò diabolicus” (Steno) e del fumetto delle sorelle Giussani

Un logo inscalfibile

Impossibile non riconoscere il logo di Diabolik. Tanto minimal nell’estetica quanto intenso sul piano comunicativo, il marchio è figlio del genio di Remo Berselli, storico illustratore di libri per ragazzi. Come fossero due fari nella notte, quegli occhi di ghiaccio avvolti dall’oscurità accompagnano il brand da ormai 60 anni.

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