Il caldo ha raggiunto picchi record in tutta Italia. La Calabria, precisamente a Crotone, non fa eccezione e qualcuno ha deciso di trovare modi “alternativi” anche per celebrare la Messa.
Come riporta l’ANSA, il protagonista della storia è un viceparroco della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano. L’uomo, si trovava a Crotone insieme ai ragazzi della sua parrocchia per partecipare a un campo della legalità di Libera. Il piccolo gruppo ha trascorso diversi giorni alla cooperativa Terre Joniche-Libera Terra che gestisce i terreni confiscati alla ‘Ndrina Arena a Isola Capo Rizzuto con escursioni e incontri con chi combatte in prima linea la ‘ndrangheta.
L’ultimo giorno di campo Don Bernasconi ha deciso di passarlo, insieme ai ragazzi, al mare. C’era però un problema, essendo domenica, era obbligatorio celebrare la Messa. Il viceparroco ha spiegato: “Avevamo scelto la pineta di un campeggio, ma era occupata”. Da lì nasce l’idea geniale, visto il caldo, il gruppo ha deciso di celebrare la Messa direttamente in mare.
Il prete continua così il racconto: “Una famiglia ci ha sentiti e ci ha messo a disposizione il loro materassino, che abbiamo trasformato in altare. È stato bellissimo, anche se ci siamo scottati”. Durante l’omelia il viceparroco ha commentato: “L’acqua del mare che prima era agitata ed ora è così limpida, è come la nostra esperienza che, attraverso il lavoro con Libera e l’incontro con le persone ci ha permesso di vedere le cose più chiare. La riflessione è su quello che vogliamo fare ora che torniamo a casa: impegnarci di più per legalità e rispetto o lasciare le cose come sono?”.
Il viceparroco all’ANSA racconta tutta l’esperienza: “Era la prima volta che facevamo un campo di Libera e venivamo in Calabria. Abbiamo fatto una esperienza forte scoprendo tanta bellezza, più di quella che immaginavamo. Non solo nella natura, ma soprattutto nelle persone, nel coraggio di dire no alla ‘ndrangheta, nel desiderio di avere una terra più giusta e libera e di restare qui per migliorare la Calabria.
La Curia di Crotone ha pubblicato una nota per commentare tutta la vicenda: “Questi giovani hanno arricchito con la loro presenza la nostra terra e hanno vissuto un momento di crescita che inciderà anche nei luoghi della loro vita quotidiana. È necessario ricordare che la celebrazione eucaristica e, in generale, la celebrazione dei sacramenti possiede un suo linguaggio particolare che è giusto rispettare e valorizzare. In alcuni casi particolari è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna sempre, però, prendere contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova. È necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche”.
Un piccolo consiglio al Don e ai ragazzi vogliamo darlo: la prossima volta meglio mettere la crema solare prima di celebrare la Messa al mare, specie con questo caldo!
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