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Covid-19: uno studio rivela nuovi sintomi da post contrazione del virus

di Gabriele Nostro

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Uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Birmingham, pubblicato sulla rivista Nature Medicine e riportato dall’AGI, ha portato alla luce una nuova sconcertante ipotesi riguardo i sintomi da long Covid. Per long Covid si intendono quelle conseguenze insorte tardivamente nei pazienti che, precedentemente, hanno contratto il virus Sars-Cov-2. Le pesanti presupposizioni concernono, in particolare, la possibilità per “gli ex positivi” di perdere i propri capelli e la propria libido (il desiderio o l’attrattiva sessuale).

Covid: una malattia ancora da definire con precisione

La ricerca, guidata da Shamil Haroon, ha coinvolto le cartelle cliniche elettroniche di 2,4 milioni di persone nel Regno Unito. Di queste, 486.149 appartenevano a pazienti che (tra gennaio 2020 e aprile 2021) hanno contratto l’infezione, senza venir mai ospedalizzati. Le restanti 1,9 milioni invece, appartenevano a persone mai risultate infette.

Per tale analisi sono stati suddivisi i sintomi da long Covid in respiratori, cognitivi e generali. Tra i più comuni vi sono anosmia, mancanza di fiato, dolore toracico e febbre. Hanno poi fatto seguito per frequenza amnesia, aprassia (incapacità di eseguire movimenti familiari), incontinenza intestinale, disfunzione erettile, allucinazioni e gonfiore degli arti.

Gli scienziati hanno, inoltre, scoperto che tali problemi sono più presenti nelle donne, nei giovani, nelle persone caratterizzate da redditi più bassi, nei fumatori e nei soggetti con obesità. Di seguito le affermazioni di Anuradhaa Subramanian, ricercatrice che ha partecipato allo studio e che ha spiegato in che modo i risultati ottenuti potranno aiutare la scienza nella lotta contro il virus:

“Le nostre analisi ci aiutano a considerare cosa potrebbe potenzialmente causare o contribuire alla manifestazione del Covid lungo. Queste osservazioni potrebbero rivelarsi particolarmente utili nella gestione della situazione emergenziale”.

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