di Enrico Tiberio Romano
CINA – Per provare a mettere una toppa al calo delle nascite che imperversa ormai da sei anni consecutivi, il Governo centrale di Pechino ha scelto di varare una nuova riforma. Per la prima volta da oltre sessant’anni infatti, nel 2022 il numero dei morti interni al Paese ha superato quello dei nuovi nati.
In Cina ritorno al numero libero di figli
In realtà già nel 2016 la famigerata politica del figlio unico era terminata e nel mese di agosto del 2021 politicamente si era permesso alle coppie di generare fino a tre figli. Dopo la recente svolta dunque si è andato oltre, liberalizzando definitivamente la procreazione nel paese, cosa che può sembrare paradossale per la nostra realtà ma che non lo è in un paese che conta 1,4 miliardi di abitanti.
Il Governo inoltre ha offerto agevolazioni fiscali e una migliore assistenza sanitaria alle madri per invertire la rotta o almeno rallentare il calo delle nascite. Tutto questo fa parte di un pacchetto di riforme più corposo che è volto ad evitare una situazione simile a quella del Giappone dove c’è il rischio di non avere un vero ricambio generazionale.
Il Washington Post, che riporta la manovra nei dettagli, aggiunge che per la prima volta nella storia del Paese a livello statale si riconosceranno degli incentivi anche per le persone non sposate mentre finora c’era il divieto per le donne single di registrare una nascita. Quello del calo della natalità è un tema con cui avremo a che fare anche noi europei. Il vecchio continente infatti vive una situazione simile.
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