Il Chelsea, come avevamo già riportato, sta vivendo un periodo molto difficile dal punto di vista societario. Le sanzioni imposte al club londinese, a causa dello stretto rapporto tra il presidente dei Blues Roman Abramovich e il presidente della Russia Vladimir Putin, hanno costretto l’oligarca russo a mettere in vendita il club. Come riporta The Telegraph, il club londinese rischia inoltre sanzioni dal punto di vista sportivo. Vediamo i possibili scenari.
Il club londinese non sta vivendo la sua miglior stagione. La qualificazione alla prossima Champions League non è stata ancora centrata viste le ultime mediocri prestazioni dei Blues. Come riporta The Telegraph, il futuro del Chelsea è in pericolo dopo che il governo ha escluso ritardi nelle vendite tra i timori che Roman Abramovich stia rinnegando la sua promessa di cancellare un debito di 1,6 miliardi di sterline. La licenza per la vendita del club scade il 31 maggio e per questo motivo, i ministri inglesi, non vogliono allungare i tempi, per paura che l’oligarca russo possa continuare i negoziati con altri possibili acquirenti. L’8 giugno, si riunirà la massima serie inglese per costituire la stagione 2022-2023, 8 giorni dopo la scadenza della licenza.
Due mesi fa, Roman Abramovich aveva parlato riguardo la vendita del club. Queste erano state le sue dichiarazioni riprese dal The Telegraph:
“Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l’interesse del club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il club, poiché credo che ciò sia nel migliore interesse del club, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del club. La vendita del club non sarà accelerata ma seguirà il giusto processo. Non chiederò alcun prestito da rimborsare. Per me non si tratta mai di affari né di soldi, ma di pura passione per il gioco e per il club”.
Da quel momento in poi la situazione è drasticamente cambiata. L’oligarca russo, sempre come riporta il tabloid inglese, ha sperato che le sanzioni impostegli, fossero allentate. La realtà dei fatti racconta una situazione ben diversa, con il governo inglese che anzi, ha imposto maggiori restrizioni.
Resta da capire ovviamente, se l’oligarca russo abbia veramente messo in scena un dietrofront sulla promessa di prestito. Sempre come riporta The Telegraph, la società madre del Chelsea, Fordstam Ltd, avrebbe pagato i prestiti all’offshore di Camberley International Investments.
Tutte le parti prese in causa vogliono evitare il fallimento del Chelsea. Abramovich però, potrebbe percepire questo momento come possibile svolta, nella quale il governo potrebbe andare incontro all’esigenze dell’oligarca russo. I colloqui tra il club e i ministri sono nella fase più dettagliata, delicata e critica e vedremo quali saranno i successivi sviluppi, sperando che un club con la storia che ha il Chelsea non venga escluso dal prossimo campionato inglese. Ne perderebbe in primis il campionato inglese, ma anche tutta l’Europa calcistica.
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