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“Chainsaw Man”, la recensione completa della prima stagione

di Andrea Antinori

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È finalmente arrivato l’anime di “Chainsaw Man“, uno dei prodotti più attesi nel panorama dell’animazione. Tratto dall’omonimo manga di Tatsuki Fujimoto, sarà diviso in due stagioni separate, ognuna delle quali composta da 12 episodi. Le animazioni sono a cura dello studio MAPPA. Tutti gli episodi sono adesso disponibili solo su Crunchyroll.

Chainsaw Man, la recensione del dodicesimo episodio: Katana VS Motosega

Il dodicesimo episodio adatta i capitoli dal 35 al 38; è la fine della lotta ai terroristi. Vediamo finalmente lo scontro finale tra Denji e il soprannominato “Samurai-Sword“, in una scena davvero ben realizzata, che ricorda lo scontro nel treno tra Spider-Man e Dr. Octopus in “Spider-Man 2” di Sam Raimi (molto probabilmente una citazione voluta). Puntata che finisce prima del solito, considerando però una post-credit abbastanza lunga (sui 2-3 minuti). Abbiamo tempo però per approfondire ancora leggermente il personaggio di Aki, che pare affezionarsi sempre di più ai suoi compagni.

Dal punto di vista tecnico questo ultimo episodio soddisfa, anche se comunque pecca di scene dove l’utilizzo della CGI è troppo e mal gestito. Tuttavia tutti questi “brutti momenti” vengono compensati stavolta dalla realizzazione dello scontro finale “Katana contro Motosega“. Qui si può vedere per bene un buon utilizzo sia delle animazioni classiche che di quelle digitali. Lo scontro, anche se breve, è bello da vedere ed è anche ben coreografato. Non mancano infine gli spunti per il futuro della serie, con una seconda stagione della quale purtroppo ancora non si hanno notizie.

L’opening è a cura di Kenshi Yonezu e si chiama “Kick Back“; l’ending invece, che ricordiamo essere diversa per ogni episodio della serie, è “Fight Song” di Eve.

 

Chainsaw Man

Chainsaw Man: la recensione completa

Quando arrivò, già nella versione cartacea, “Chainsaw Man” riuscì subito a far parlare di sé. Era quindi scontato che anche la versione animata sarebbe andata bene, indipendentemente dalla qualità dell’anime. Ma quindi, MAPPA è riuscita a portare a schermo un’adattamento di qualità? La risposta è . Da un lato sono riusciti a fare un ottimo lavoro con il pacing e con la trasposizione della storia, essendo quest’ultima la medesima del manga. Anche le animazioni “classiche” sono di altissimo livello. Difatti uno dei punti di forza di questo anime sono i dettagli. Gli occhi dei protagonisti sono realizzati alla perfezione; il movimento dei capelli fluido; i movimenti del corpo e l’anatomia dei personaggi sono realistiche e ben realizzate. Questi sono tutti particolari che dimostrano che MAPPA ha lavorato sodo per questo prodotto.

Purtroppo il tutto viene rovinato (quasi sempre) da un eccessivo utilizzo della CGI. Sarà per il poco tempo a disposizione (per via della moltitudine di progetti in produzione dallo studio), sarà per una scelta stilistica, ma l’utilizzo della computer grafica rompe tutta la magia dell’immergersi nel mondo animato. Troppe volte succede che lo sfondo sia troppo distaccato dai personaggi o che alcuni particolari risultino di bassa qualità. Il che, oltre ad essere un peccato perché rovina l’opera generale, è inaccettabile nel 2022 e soprattutto da uno studio del calibro di MAPPA.

Ulteriori punti a favore però sono la la scelta della non-censura della violenza e del gore ed il doppiaggio (giapponese, dato che quello italiano non è disponibile). Il primo aspetto viene ripreso direttamente dal manga, il che potrebbe far felice molti dei lettori dell’opera cartacea. Viene usato spesso lo stratagemma di cambiare il colore del sangue dei diavoli, ma allo stesso tempo abbiamo numerose scene di sangue umano che schizza dappertutto. Quindi, se la visione del sangue (anche se animato) può recarvi fastidio, questo non è di certo il prodotto adatto a voi.

 

Chainsaw Man

Chainsaw Man: capolavoro o no?

Partiamo dal presupposto che non possiamo giudicare definitivamente il prodotto dato che l’anime è arrivato circa alla metà della prima parte del manga. Ma di certo si può dire che non ci troviamo dinnanzi al capolavoro del quale molti parlano. L’opera di Fujimoto è sicuramente sopra le righe ed ha delle soluzioni narrative insolite e originali rispetto alla concorrenza. Ma, in fin dei conti “Chainsaw Man” è il solito shonen con dei mostri che infestano il mondo. Ciò che lo contraddistingue dagli altri è per l’appunto l’originalità con la quale vengono affrontate certe situazioni, ma anche un protagonista diverso dai soliti eroi.

Denji è un normalissimo ragazzino che viene dal nulla; un ragazzino che lotta rischiando la propria vita con il solo obiettivo di mantenere uno stile di vita decente. Non è presente un obiettivo impossibile da raggiungere o una meta speciale, ma il fine è la semplice normalità. Per sapere se Denji sarà in grado o meno di mantenere questa normalità non ci resta che aspettare la seconda stagione (o leggere il manga). Infine, per rispondere alla domanda iniziale; no, “Chainsaw Man” non è un capolavoro, ma di certo uno dei migliori prodotti degli ultimi anni.

 

Chainsaw Man

Conclusioni

Questi primi 12 episodi dell’anime di “Chainsaw Man” sono stati capaci di intrattenere e di far appassionare alla serie. L’adattamento è stato capace di trasmettere le stesse emozioni del manga, andando anche ad adattare una buona parte in solo 12 puntate. Un grosso peccato che le animazioni non siano sempre di buon livello, il che fa perdere molti punti all’anime. D’altro canto abbiamo un altissimo livello di qualità su altri aspetti, come la colonna sonora e il doppiaggio, che, uniti alla particolarità dei protagonisti e delle scelte narrative, riescono a far passare questo primo appuntamento con l’anime con una sufficienza piena.

 

Pro

  • Ottime animazioni classiche;
  • Nessuna censura a violenza e sangue;
  • Ottimo Pacing;
  • Scene d’azione spesso ben coreografate;
  • Scrittura dei personaggi;
  • Colonna sonora;
  • Doppiaggio e ottimo casting delle voci.

Contro

  • La qualità della CGI, spesso altalenante e di bassa qualità.

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