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“Chainsaw Man”, la recensione del decimo episodio: Sempre più a pezzi

di Andrea Antinori

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È finalmente arrivato l’anime di “Chainsaw Man“, uno dei prodotti più attesi nel panorama dell’animazione. Tratto dall’omonimo manga di Tatsuki Fujimoto, sarà diviso in due cour separati, ognuno dei quali composto da 12 episodi. Le animazioni sono a cura dello studio MAPPA e gli episodi andranno in onda solo su Crunchyroll.

Chainsaw Man: Sempre più a pezzi

Il decimo episodio adatta i capitoli dal 29 al 31. Ci troviamo nel post attentato ai Devil Hunter, e i sopravvissuti si contano su poche dita. La puntata si apre con Denji e Power che fanno visita ad Aki nella sua stanza d’ospedale prima che vadano da Makima che li ha convocati. Quest’ultima, rendendosi conto che il Diavolo Pistola ma messo gli occhi su Denji, decide di far rafforzare lui e la sua partner. Così i due vengono affidati a Kishibe, il Devil Hunter più forte in circolazione, che li sottoporrà ad un addestramento diverso dalla norma… Allo stesso tempo anche Aki, ripresosi dalle ferite dell’ultimo combattimento, viene condotto a fare un patto con un nuovo diavolo, in modo da poter essere pronto a qualsiasi evenienza.

 

Chainsaw Man

Chainsaw Man, episodio 10: la recensione

Qualitativamente parlando le animazioni qui rimangono sulla stessa linea di quelle degli episodi precedenti. Convincono nella maggior parte delle volte, ma ogni tanto c’è sempre un dettaglio in GCI che stona pesantemente. Per il resto rimane un episodio molto tranquillo, una sorta di calma dopo la tempesta (ed anche prima, considerando ciò che avviene nei capitoli successivi).

Come personaggi che spiccano qui abbiamo di certo il trio protagonista, quindi Denji, Power e Aki. I primi due iniziano ad avere una sorta di crescita, pur rimanendo sempre gli stessi, a livello comportamentale. Infatti li vediamo combattere insieme, ma utilizzando la testa. Cosa da poco potreste pensare, ma considerando i soggetti presi in questione, sono dei grandi passi in avanti.

Aki invece è sempre più demoralizzato dalla vita, ma nonostante ciò, conoscendo anche quanto tempo gli rimane, è deciso a tutti i costi a vendicare la sua famiglia e la sua partner, Himeno. Un grande punto a favore della serie è la realizzazione dei diavoli, che sono rappresentati in maniera molto inquietante e con uno stile molto simile a quello della versione cactacea. Rimane ottima la scelta della non-censura della violenza e del gore, qui ancora più presente rispetto agli altri episodi; buono anche il pacing, dato che sono riusciti ad animare tre capitoli un solo episodio.

La opening è a cura di Kenshi Yonezu e si chiama “Kick Back“; la ending invece, che ricordiamo essere diversa per ogni episodio della serie, è “DOGLAND” di PEOPLE 1.

 

Pro

  • Ottime animazioni classiche;
  • Nessuna censura a violenza e sangue;
  • Ottimo Pacing;
  • CGI in miglioramento;
  • Design dei Diavoli.

Contro

  • Ancora alcune scene dove la CGI non convince pienamente.

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