Pompe carburante (@Shutterstock)
Fare un pieno dei vari carburanti, dal primo gennaio 2023, costerà di più. Fino ad oggi, 31 dicembre 2022, infatti, abbiamo avuto lo sconto sulle accise di benzina, diesel e GPL. La riduzione del prezzo, introdotta durante il Governo Draghi, scadrà l’ultimo giorno dell’anno, e non verrà prolungata.
Benzina (@Shutterstock)
Come riporta il Corriere della Sera, nella legge di Bilancio approvata pochi giorni fa, non è presente nessuna proroga per lo sconto delle accise. Introdotte lo scorso marzo da Draghi a seguito delle proteste per il prezzo dei carburanti, il taglio delle accise era stato prolungato diverse volte, fino appunto, al 31 dicembre.
Già a fine novembre, il nuovo Governo italiano, con una serie di aggiustamenti, aveva ridotto lo sconto sulle accise da 30,5 centesimi/litro (25 centesimi + IVA) a 18,3 centesimi (15 centesimi + IVA). Dopo un rialzo dei prezzi, soprattutto nei primi giorni di dicembre, il costo si era assestato, anzi abbassato drasticamente.
Come ha rilevato il Ministero dell’Ambiente, nell’ultimo controllo settimanale, il prezzo medio della benzina verde, o senza piombo, è di 1,625 euro al litro, mai così basso da giugno 2021. Il costo medio del diesel è di 1,689 euro, il minimo dal 31 gennaio 2022. Entrambi molto più bassi dei prezzi raggiunti dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, quando avevano superato abbondantemente i 2 euro al litro.
Non solo il rincaro del carburante. A rischio rincari, ci sono anche i pedaggi autostradali. Di solito aggiornati annualmente, le tariffe dei pedaggi sono rimaste bloccate dal 2018, ovvero dal crollo del Ponte Morandi.
Come riporta Il Sole 24 Ore, Autostrade per l’Italia, per il 2023, ha chiesto un aumento generale dei prezzi del 2%. Si tratta di un incremento più basso rispetto a quelli concessi in altri Paesi europei dotati di sistemi concessori e regolatori simili, come la Francia, dove l’aumento è del 4,7% e la Spagna, a +4%. Spetterà adesso al Ministero dei Trasporti valutare i vari Piani presentati ma, come spiega l’AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori), sono “attualmente a stadi di approvazione differente”.
Buone notizie invece per quanto riguarda i prezzi dell’energia. L’Autorità per l’energia ha già annunciato che nel prossimo trimestre le bollette subiranno una riduzione del 19%, come previsto dagli interventi approvati dal Governo pochi giorni fa.
Situazione opposta, invece, per quanto riguarda il prezzo del gas, destinato a salire. In attesa delle stime ufficiali di ARERA(Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), la società di consulenze Nomisma ha stimato un aumento delle tariffe del gas del 20%. Tutto questo nonostante il calo degli ultimi giorni, dovuto al tetto del prezzo voluto da Bruxelles. Il calo generale anche per quanto riguarda le bollette del gas, sempre secondo Nomisma, verrà recepito da febbraio in poi.
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