di Antonio Stiuso
Il Consiglio dei ministri, previsto nella giornata di venerdì, discuterà del caro energia e carburante. L’ipotesi al vaglio è quella di un’accisa mobile, intanto è già programmato uno sciopero dei camionisti.
Cala il prezzo del carburante?
Durante il Consiglio dei ministri si discuterà del rincaro dei costi di energia e carburante e delle possibili soluzioni. Tra queste, l’ipotesi più accreditata è quella di un’accisa mobile, per contenere di 15-20 centesimi al litro il prezzo del carburante. Ma questa misura, secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, non è una soluzione.
Carlo Bonomi, infatti, intervistato dal Messaggero ha dichiarato: ” Vanno tagliate le imposte indirette sui carburanti una volta per tutte. Non è possibile che Stato in questo momento benefici di un gettito extra per miliardi e poi pensi di abbattere il prezzo al distributore solo di 15 centesimi al litro. In nessun Paese europeo le accise e l’Iva sono pari al 123% del costo del carburante”.
Benzina (@Shutterstock)
Che cos’è l’accisa mobile
La misura semplifica (ma soprattutto rende vincolante nella sua applicazione) il meccanismo di sterilizzazione dei perversi effetti moltiplicatori degli aumenti del prezzo industriale dei carburanti sull’Iva, che insiste in percentuale fissa sulla sommatoria tra prezzo industriale e accisa. È un meccanismo già introdotto con la legge finanziaria del 2008 ma rimasto finora inapplicato.
L’accisa mobile, quindi, è una misura a cui è stato necessario far uso già nel passato recente (2007-2008). La sostenibilità di questo sistema si basa sulle maggiori entrate Iva dovute all’aumento dei prezzi e della domanda. Secondo una prima stima si tratterebbe di un extra gettito di 600-700 milioni nei primi tre mesi del 2022. In poche parole 10 centesimi in meno di accisa farebbero calare di altri 2,2 centesimi di Iva le entrate dello Stato.
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di Antonio Stiuso
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