Quest’estate abbiamo assistito all’esodo di molti giocatori verso il campionato di calcio arabo. In Italia le partenze di Marcelo Brozović e Sergej Milinković-Savić hanno privato la Serie A dei suoi due centrocampisti più forti. Senza contare i prestigiosi addii di calciatori come Cristiano Ronaldo, Sadio Mané, Ngolo Kanté, Karim Benzema, Jordan Henderson e altri grandi nomi del calcio europeo. Eppure dopo appena sei mesi l’idillio fra i giocatori e i loro nuovi club sembra già finito…
Tutto è iniziato con le prime frizioni tra Karim Benzema e l’Al-Ittihād. Il francese infatti più volte non si è presentato agli allenamenti, “fuggendo” alle isole Mauritius e rientrando a Gedda con 17 giorni di ritardo, saltando parte della pre-season invernale. “Karim the Dream” è rimasto bloccato sull’arcipelago per via di un violento ciclone che vi si è abbattuto nei giorni scorsi. Questo però non ha impedito alla società araba e al suo allenatore Marcelo Gallardo di metterlo momentaneamente fuori rosa.
Ancor più recente è la cessione da parte dell’Al-Ettifaq di Jordan Henderson, ex capitano del Liverpool che ha raggiunto l’Ajax. Il malcontento dell’inglese è stato tale da spingerlo a rinunciare allo stipendio maturato nei sei mesi giocati in Saudi Pro League pur di andarsene.
Oltre a questo, le parole di Aymeric Laporte hanno lasciato intendere come i calciatori che adesso si trovano in Arabia non stiano vivendo un bel momento della loro carriera:
In effetti, ci sono molti giocatori insoddisfatti. Combattiamo tutti i giorni, negoziando per migliorare un po’ la situazione. Anche per loro [i vertici delle società arabe, ndr] è una novità, avendo a che fare con giocatori europei che hanno una lunga carriera alle spalle. Forse non sono abituati a questo e devono adattarsi ad un po’ più di serietà.
Si prendono cura di noi, ma non abbastanza per i miei gusti. In Europa ti pagano un buon stipendio, ma ti curano di più.
Se ho pensato di andarmene? No, al momento non ci ho pensato, ma se rimani deluso in così poco tempo, ti fai qualche domanda. Quel momento non è ancora arrivato, ma in futuro potrei pensarci se questa dinamica continuasse. (Fonte: AS.com)
Dichiarazioni rumorose, che si uniscono anche alle parole ricche di nostalgia pronunciate da Sergej Milinković-Savić. Intercettato dai giornalisti italiani all’Al-Awwal Stadium in occasione di Inter-Lazio, il “Sergente” ha detto:
Se mi manca la Lazio? Certo che sì, ci sono stato per 8 anni.
Insomma, questo è un momento delicato per il calcio arabo. La Saudi Pro League non sembra aver convinto del tutto i calciatori che vi si sono trasferiti seguendo l’esempio di Cristiano Ronaldo.
La sessione di calciomercato invernale non ha portato nuovi volti in Arabia, anche per via dei paletti imposti dal fondo sovrano PIF che gestisce tutte le grandi società della Saudi Pro League. Probabilmente durante la sessione estiva commenteremo un’altra situazione, e altri grandi calciatori abbandoneranno l’Europa. Eppure questa prima fase del progetto sportivo saudita non sembra aver dato i frutti sperati. Il calcio arabo è comunque poco seguito, sia in patria che fuori, e l’appeal non sembra aumentare. Tutto è in divenire, eppure c’è la concreta possibilità che la Saudi Pro League seguirà le sorti del campionato cinese, un’ipotesi già paventata in questo nostro articolo della scorsa estate. Non ci resta che aspettare, ma difficilmente il calcio arabo diventerà un serio concorrente per quello europeo.
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