di Redazione NCI
Nel Brasile nord-orientale di Bahia, la situazione delle alluvioni non sta di certo migliorando. Da novembre ad oggi, i morti causati sono una ventina, mentre il numero degli sfollati è salito a 63 mila.
Di 116 comuni colpiti, 100 sono ancora in stato di emergenza. Le città fortemente colpite sono almeno 19, tra cui Guaratinga, Itororo e Coaraci. Ad Itabuna sono stati registrati altri due decessi. Un uomo di 21 anni è stato travolto dalle correnti, mentre una 33enne non è riuscita a sopravvivere ad una frana.
Secondo la Protezione Civile di Bahia, da domenica è raddoppiato il numero degli sfollati, a causa delle forti piogge e delle inondazioni continue. Altre 358 persone sono rimaste ferite dall’inizio delle alluvioni ad oggi.
Le precipitazioni di questo mese a Salvador, capitale della Bahia, sono state di 250 millimetri. Cifra ben cinque volte superiore alla media.
Il governatore locale Rui Costa, che dalla scorsa settimana supervisiona le operazioni di soccorso per le aree in difficoltà, ha dichiarato “Stiamo vivendo il più grande disastro della storia della Bahia“.
Non è una situazione nuova per il Brasile
Già nei primi tre mesi del 2021 infatti, le alluvioni avevano causato 150 vittime. Colline ripide, sprovviste di drenaggi necessari e il modo in cui le case sono costruite, sono due elementi che facilitano la vera e propria causa della situazione climatica.
Il cambiamento climatico che stiamo vivendo va a causare questi disastri in Brasile (per non parlare di cosa sta accadendo anche nel resto del mondo, cliccando qui ne avrete un altro chiaro esempio). The Guardian ha pubblicato un articolo proprio riguardo a ciò, sottolineando che gli eventi piovosi più estremi sono dovuti al riscaldamento globale. Gli scienziati hanno anche lanciato un allarme, affermando che “Queste catastrofi potrebbero diventare la nuova normalità“.
NCI è vicina ai familiari delle vittime e a tutti coloro che stanno vivendo questa terribile situazione.
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di Elena Barbieri
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