di Gabriele Nostro
Nel corso della scorsa settimana, a pochi giorni e pochi chilometri di distanza, sono stati ritrovati, in Sardegna, i cadaveri sventrati di due delfini. Le carcasse sono state rinvenute lungo le coste della provincia di Orosei, più precisamente a Su Barone e a Bidderosa.
Delfini massacrati: un terribile atto di violenza
A documentare la vicenda è “La Nuova Sardegna“. Stando alla ricostruzione, è possibile che uno o più pescatori abbiano compiuto le azioni pirata per prelevare dai cetacei la loro pregiatissima carne. Il mosciame, una preparazione di filetto di pesce essiccato, di tale mammifero, ha un alto valore di mercato e tocca mediamente la cifra dei 200 euro al chilo.
La caccia ai delfini è una pratica illegale dal 1989 ed è punita dalla legge con delle severe sanzioni quali la reclusione (fino a due anni) e le multe (da 2.000 a 12.000 euro). Si sono già riscontrati, nel recente e nel remoto passato, avvenimenti simili. Tuttavia, ricorda l’amministrazione locale, è raro che i bracconieri agiscano con queste modalità, lasciando a riva e in bella vista i resti delle loro vittime. Usualmente, infatti, chi compie tali operazioni si disfa delle rimanenze, lasciandole annegare o progredire lungo le acque dei mari.
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