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Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING, la recensione: musica e amicizia

Disponibile dal 17 marzo su Disney+, “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è un documentario diretto da Morgan Neville. Lo speciale segue il celebre presentatore statunitense David Letterman, in viaggio verso Dublino, per intervistare Bono e The Edge, rispettivamente il frontman e il chitarrista degli U2. L’amicizia dei due membri della band verrà messa in evidenza in un viaggio per la città di Dublino e porterà Letterman in un mondo fatto di musica, folklore e soprattutto amicizia fraterna.

Uno dei più celebri gruppi rock di sempre, per promuovere il nuovo album, arriva sui nostri schermi con un documentario. “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è un viaggio nella Dublino dei due membri della band che danno il titolo al progetto diretto dal premio Oscar Morgan Neville. Ad accompagnare lo spettatore in questo interessante viaggio, troviamo David Letterman. Uno dei più celebri conduttori della televisione USA, forte di un’amicizia lunga 25 anni con la band, è il nodo che lega il pubblico ai due artisti di Dublino in quello che è a tutti gli effetti la celebrazione di una carriera lunghissima nel mondo della musica. Il prodotto diretto da Morgan Neville, premio Oscar nel 2014, non è solo una celebrazione del gruppo musicale, ma è anche un lavoro sontuoso da un punto di vista tecnico.

Bono, The Edge e David Letterman: musica e amicizia

In occasione dell’uscita del loro nuovo album che raccoglie tutte le loro canzoni più celebri, Bono e The Edge degli U2 invitano a Dublino il conduttore televisivo e amico David Letterman. Arrivato a Dublino, David visiterà la città e i luoghi che hanno contraddistinto l’ascesa nel mondo della musica degli U2. Ad alternarsi a questo viaggio, troviamo interviste a persone e amici che hanno visto crescere Bono e la sua band e come ciliegina sulla torta, David Letterman si è trovato a condurre un concerto speciale dove i 45 anni di carriera del gruppo sono stati celebrati al meglio. “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è un documentario che si pone su degli standard narrativi molto classici.

Nonostante la semplicità del racconto, ad emergere sono la semplicità e la spontaneità di tutti i protagonisti e il lato tecnico a dir poco sorprendente per un documentario. Nel corso della celebrazione di quella che è una delle band più importanti della musica, troviamo un’amicizia molto importante. Questa non è solo evidente tra i due membri della band che danno il titolo al documentario, ma spicca nel loro rapporto con Letterman e i vari protagonisti intervistati nel corso dello speciale. Potrà sembrarvi superfluo, ma la musica degli U2 che anticipa il nuovo album celebrativo si alterna al meglio alle interviste e diventa parte integrante del viaggio.

Dublino città di folklore, arte e non solo

Una dei protagonisti di “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è la città di Dublino. La capitale dell’Irlanda non si riduce a semplice sfondo del racconto, ma diventa una vera e propria protagonista. Infatti è divertente vedere come Letterman e il suo inconfondibile humor si approccino alla città e ad alcune sue tradizioni. Questo approccio al racconto adottato dal regista Morgan Neville, rende il documentario divertente e mai noioso. Quest’ultimo punto è un grandissimo vantaggio per questo speciale, rendendolo godibile e interessante anche per chi non è fan degli U2. Il viaggio a Dublino fa parte del racconto perché si visitano i luoghi dove Bono e The Edge hanno iniziato al loro amicizia, diventata poi una lunga carriera nel mondo della musica.

 

 

Tra un tour che mostrava i luoghi degli inizi della band, fino ad arrivare alla scoperta di alcune usanze irlandesi e ai racconti di Bono e The Edge, Letterman, come lo spettatore, si ritrova catapultato in una sorta di nuovo mondo. La bellezza di Dublino riesce ad emergere al meglio in questo viaggio ed è proprio questo elemento ad aver influenzato positivamente la carriera musicale di Bono e del suo gruppo. Ma se Dublino rientra tra le protagoniste del documentario, insieme a lei troviamo altri elementi molto importanti; stiamo parlando della musica e dell’amicizia. Questi due punti sono importantissimi nel viaggio e ad un certo punto si ritrovano uniti per regalare al pubblico il momento più sincero dell’intero documentario.

This Forty Foot Man

“Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è principalmente un racconto sulla musica. Ma a rendere forte questo aspetto è l’amicizia che lega i due membri della band. La forza nel loro rapporto e parte della loro vita extra musica che emerge nel corso del documentario, conferisce al prodotto di Neville una naturalezza e semplicità che rende genuino il racconto. La domanda sorge spontanea: perché l’amicizia è il vero focus del racconto, tanto quasi da “scavalcare” la musica? La risposta è semplice ed è possibile trovarla proprio nei tre protagonisti del documentario. Se l’amicizia tra Bono e The Edge dura da 45 anni, a non essere da meno è la durata dell’amicizia con David Letterman.

Per celebrare i loro 25 anni di amicizia, gli U2 hanno voluto il celebre conduttore televisivo nella loro Dublino per fargli presentare un evento, dove la band si esibiva con le loro canzoni rimaneggiate in occasione del nuovo album che dà il titolo a questo speciale. Ma le sorprese non finiscono qui; gli U2 hanno scritto appositamente una nuova canzone per il loro amico David Letterman. Intitolata “This Forty Foot Man”, la canzone regala uno dei momenti più sinceri e di cuore di tutto il documentario. Oltre a commuovere lo stesso Letterman, This Forty Foot Man” e la sua genesi possono rappresentare al meglio il significato della parola amicizia nella vita.

Un documentario di altissimo livello

Alla regia di “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING”, troviamo il documentarista premio Oscar Morgan Neville. Se il modo di raccontare la musica e l’amicizia tra i tre protagonisti dello speciale sorprende per la sua sincerità, a sorprendere ancora di più è la cura registica mostrata da Neville. Il regista mette in scena il genuino racconto fatto di musica e amicizia con una cura e una eleganza molto sorprendente. La palette dei colori, la scelta del formato dell’immagine e il montaggio che si alterna tra esibizioni musicali live e interviste, rendono “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” un prodotto sorprendentemente solido da un punto di vista tecnico.

 

 

La regia di Neville è molto elegante e riesce a trasporre su schermo al meglio le esibizioni e le emozioni dei tre protagonisti del documentario. Inoltre, l’obiettivo del documentario non è soltanto l’essere una lettera aperta all’amicizia, ma un progetto parallelo al nuovo album degli U2. Album che arriverà in concomitanza con questo documentario, e racchiude tutta la lunga carriera del gruppo musicale, offrendo aifan dei riarrangiamenti delle loro canzoni più famose.

Considerazioni finali

“Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è un documentario che riesce a sorprendere per la mole di tematiche presente al suo interno. Dall’amicizia alla vita privata, per arrivare al filo conduttore di tutto, cioè la musica, il documentario di Morgan Neville in 1 ora e 20 minuti racchiude al meglio tutti i temi mostrati. A spiccare principalmente è la bontà e la sincerità dei rapporti mostrati nello speciale. Un altro punto di forza di “Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING” è il suo essere per tutti.

Infatti, il documentario non è rivolto solo ai fan del gruppo musicale, ma a tutto il pubblico curioso di conoscere al meglio gli U2. In conclusione, il lavoro svolto da Morgan Neville è impeccabile e la naturalezza dei rapporti tra Letterman e i due membri della band musicale, aiuta a rendere il documentario un prodotto assolutamente da non perdere.

Pro

  • Il lavoro svolto da Morgan Neville nel curare al meglio il documentario;
  • L’affrontare al meglio più tematiche esplorandole senza lasciare nulla al caso;
  • La musica live degli U2;
  • Il rapporto tra i protagonisti del documentario.

Contro

  • Nessuno.

 

 

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Gabriele Di Nuovo

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