di davide gerace
L’Italia è alla ricerca disperata di metano. La guerra, ancora in corso, tra Russia e Ucraina e le conseguenti sanzioni nei confronti dei russi hanno creato un enorme problema a livello europeo. Il nostro Paese importa annualmente il 93% di gas naturale, di cui il 40% lo riceveva dalla Russia, una dipendenza che va risolta al più presto. Tra richieste a nuovi Paesi venditori, in Italia si cerca di ricavare il metano con metodi alternativi, tra cui quello utilizzato da un’azienda di Bologna.
Da Bologna gas ed energia alternativa per 1200 famiglie
Come riporta Adnkronos, sarà possibile ricavare metano dalle acque fognarie. Un’azienda di servizi idrici ed energetici di Bologna, Hera, finanzierà il progetto chiamato “power to gas” SynBioS (Syngas Biological Storage). L’impianto, che verrà realizzato entro il 2023, verrà integrato al depuratore più grande che possiede l’azienda.
L’impianto è in grado di produrre, nella prima fase, idrogeno verde per elettrolisi. L’elettrolizzatore, utilizzando energia rinnovabile, divide l’acqua depurata producendo idrogeno e ossigeno. Quest’ultimo viene rimandato nelle vasche di depurazione mentre nella seconda fase l’idrogeno ottenuto diventa biometano.
Il processo vede anche una miscela di biogas prodotta dai depuratori presenti nelle città. La miscela, messa all’interno di un reattore biologico contenente batteri, è in grado di creare altro metano combinandolo con l’anidride carbonica e con l’idrogeno ottenuto durante la prima fase. In questo modo l’anidride carbonica scompare e si ottiene biometano che si può utilizzare.
Un processo che avviene nel giro di pochi istanti, che permette di ottenere del metano destinato a circa 1200 famiglie emiliane.
Vantaggi e svantaggi dell’impianto
Il nuovo impianto ha diversi svantaggi. Il primo è che produce piccole quantità di gas, utile solo a poche migliaia di famiglie. Il secondo è l’alto costo per produrre il metano.
SynBioS ha però anche diversi vantaggi. L’impianto consente di razionare l’energia elettrica, riducendo significativamente gli sprechi ed emissioni di gas serra. Il direttore centrale Reti del Gruppo Hera, Alessandro Baroncini, ha spiegato ai media locali gli altri vantaggi dell’impianto. “SynBioS limita gli sprechi di acqua potabile, dato che l’idrogeno è estratto dai liquami fognari depurati di circa 50 persone (250 litri al giorno per abitante). Inoltre l’impianto produce ossigeno che si potrà reimmettere nell’impianto di depurazione, consentendo di risparmiare energia che sarebbe necessaria per ottenerlo dall’aria. Infine, si abbattono le emissioni di gas serra. Il procedimento di metanazione assorbe infatti la CO2 emessa dal depuratore, 50 m3 l’ora, pari all’impatto annuo di circa 400 auto. In prospettiva, poi, valuteremo se sarà possibile recuperare il calore emesso dalle fasi di elettrolisi e biometanazione per il teleriscaldamento o per le necessità del depuratore”.
Un progetto ambizioso che deve rappresentare un punto di partenza per la ricerca di fonte alternative rinnovabili.
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