Dopo essere stato rinviato diverse volte a causa della pandemia, “Black Widow” è stato distribuito in contemporanea al cinema e sulla piattaforma di streaming Disney+ lo scorso luglio. La pellicola, ambientata tra gli eventi di “Captain America: Civil War” e quelli di “Avengers: Infinity War”, vede Natasha Romanoff/Vedova Nera fare i conti con il suo passato e con le relazioni lasciate alle spalle prima di diventare un Avenger.
Qui potete trovare la nostra recensione, mentre di seguito riportiamo le dichiarazioni David Harbour, che potrebbe aver infranto un accordo di riservatezza con la Marvel Studios, mentre girava sul set di “Black Widow“…
Nel corso di un episodio del podcast “The Envelope” del Los Angeles Times, David Harbour, interprete di Alexei Shostakov/Red Guardian nell’MCU, ha svelato di aver scattato segretamente delle foto sul set di “Black Widow” per gli showrunner di “Stranger Things”, serie nella quale ha recitato. Questo sarebbe stato fatto per evitare possibili analogie tra il film dei Marvel Studios e la quarta stagione della popolare serie Netflix…
La risposta dell’attore riguardo una domanda del giornalista sulla possibilità di aver violato il protocollo Marvel è stata:
“Sì, potrei aver infranto le regole. Non dirlo a Kevin [Feige] però. Non penso che stia ascoltando questo podcast ma, in caso contrario, mi dispiace Kevin. Io ho scattato delle foto. Voglio dire che Internet sarebbe impazzito e tutti avrebbero pensato ‘David Harbour è in una prigione russa, e Hopper è in una prigione russa’. Tutti si sarebbero lamentati, così ho pensato ‘Dobbiamo cercare di rendere queste cose più diverse possibile’.
È stato divertente. Avevo la barba e i capelli lunghi, ad essere onesti. Avevo iniziato a farmela crescere per Stranger Things, poi ho ottenuto il ruolo di Red Guardian e ho pensato ‘Userò la barba e i capelli anche per lui’. Mentre giravamo parlavo con i Duffer e ho detto loro che avremmo dovuto ripensare al look di Hopper. Volevo davvero che ci fosse una grande differenza tra le prigioni e i Duffer erano disposti a giocare con questi luoghi. Quindi sì, mi dispiace, Kevin”.
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