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Big Mouth S07, la recensione: siamo pronti a dire addio a questi giovani uomini?

Disponibile da venerdì 20 ottobre 2023 su Netflix, “Big Mouth” è una serie televisiva formata da 10 episodi. Nel cast dello show targato Netflix troviamo come doppiatori Nick KrollJessi KleinJohn Mulaney, Maya Rudolph, Kat Dennigs, Jak Knight, Fred Armisen, Jenny Slate e Jason Mantzoukas.

La grande N presenta con entusiasmo la settima stagione di uno dei suoi titoli animati di punta, “Big Mouth“. Basata su una “storia vera”, la serie affronta le sfide dell’adolescenza di un gruppo di amici, guidati da un autentico “mostro degli ormoni” che li accompagna in questo viaggio. Ma ormai, l’universo televisivo di “Big Mouth” si avvicina alla sua conclusione, con sette stagioni televisive di successo e uno spin-off intitolato “Human Resources”, l’ammirata serie tv si concluderà ufficialmente l’anno prossimo con la sua ottava e ultima stagione.

Big Mouth Stagione S07, la trama

Squadra che vince non si cambia” è sicuramente uno dei detti più celebri mai coniati. E sono proprio gli sceneggiatori di “Big Mouth” a prendere spunto da questa filosofia. Con l’avvio della settima stagione, il mazzo di carte in gioco rimane in gran parte immutato, ma vi è una sottile evoluzione: i giovani in pubertà stanno giungendo alla conclusione del loro periodo alle scuole medie e si preparano a intraprendere un nuovo viaggio di quattro anni alle scuole superiori. Anche se questa stagione è interamente ambientata tra l’ultimo anno delle scuole medie e le vacanze estive (fatta eccezione per l’ultimo episodio), lo spettatore inizia già a percepire l’anticipazione di un radicale cambiamento che li attende nella prossima, e ultima, stagione.

Tuttavia, i nostri protagonisti rimangono fedeli a se stessi: i loro ormoni sono in piena effervescenza, il desiderio di esplorare una vita in maturazione cresce costantemente, e la consapevolezza che la loro vita cambierà radicalmente dopo l’ingresso alle scuole superiori è tangibile. Entrare in questo nuovo contesto scolastico sarà un’opportunità per mostrare il loro lato migliore. Da un lato, vediamo Andrew Glouberman, noto per la sua fama di pervertito disgustoso, e, dall’altro, Nick Birch, alle prese con la pressione della popolarità di sua sorella maggiore e una statura che sembra non soddisfarlo per l’inizio del suo percorso. Tuttavia, non saranno soltanto i protagonisti principali ad essere approfonditi in questa stagione; anche molti dei co-protagonisti e non solo riceveranno una maggiore attenzione rispetto alle stagioni precedenti.

 

Non semplice perversione, ma un ritratto onesto della pubertà

L’ingresso nelle scuole superiori rappresenta sicuramente uno dei momenti più delicati e significativi nella vita di un giovane. È un primo passo verso la maturità, che implica l’assunzione di piccole ma cruciali responsabilità. E il termine “delicato” sembrerebbe essere il modo più appropriato per descriverlo, e sembra che gli sceneggiatori di “Big Mouth” abbiano utilizzato questa parola con grande attenzione. Infatti, questa settima stagione segna un inizio significativo nella maturazione di questi giovani adulti, il che è evidenziato dal ritmo che si sviluppa nei dieci episodi. Il tema della perversione viene in gran parte superato, facendo spazio a momenti di riflessione che ci immergono nelle menti di giovani adolescenti in piena pubertà.
E se la narrazione nelle prime sei stagioni si andava a concentrare sui due protagonisti, insieme a qualche altro comprimario, uno dei punti più favorevoli al riguardo di questa settima parte è proprio l’andare ad esplorare le menti degli altri studenti: i casi più rilevanti sono due, ovvero Elijah e Caleb. I personaggi, ovviamente, non hanno avuto momenti di gloria in passato, tranne per essere rispettivamente conosciuti uno come il fidanzato di Missy asessuale e l’altro come il giovane con uno spettro d’autismo. E questi “problemi” ora vengono esplorati, portando alla ribalta personaggi poco esplorati al pubblico, anche in modo abbastanza comico con una leggera crudità; proprio ciò che contraddistingue Big Mouth dal resto delle classiche serie animate, riuscendo a coniugare la serietà con l’ambiguità.

Big Mouth ha un grosso problema: e non è quello che dovrebbe essere

“Big Mouth” non segue il classico approccio alla pubertà, e ciò lo si distingue per la sua audacia e originalità. Questo si riflette in una trama avvincente che incorpora elementi inimmaginabili per lo spettatore, come i mostruosi rappresentanti della pubertà, le personificazioni delle malattie sessuali, dei genitali e dei vari stati psicologici. La serie televisiva gode di una notevole libertà creativa nel modo in cui affronta il tema della pubertà, esplorandolo in maniere originali e in modo inaspettato.

Questa creatività si estende spesso anche ai finali di stagione, i quali solitamente si concludono con episodi fuori dall’ordinario e dalle strade narrative consuete, dove la fantasia degli sceneggiatori si spinge verso soluzioni sorprendenti e talvolta bizzarre. Tuttavia, in linea con le stagioni precedenti, il finale di questa stagione sembra mancare di quell’ingegno creativo che ha caratterizzato gli episodi precedenti, con una mancanza di umorismo che rischia di rovinare il ritmo perfetto costruito fino a quel momento.

Un episodio della stagione che sicuramente ha catturato l’attenzione dei fan è intitolato “L’episodio Internazionale“. In questo episodio, la narrazione esce dal mondo dei nostri giovani “pervertiti” statunitensi per esplorare le storie di altri giovani “pervertiti” in giro per il mondo. Questa audace scelta da parte degli sceneggiatori ci porta in diverse nazioni, come l’India, la Corea del Sud e il Brasile, rivelando come la pubertà, nonostante le differenze culturali, rappresenta sempre una fase complicata e talvolta difficile per i giovani. Sicuramente un ottimo esempio, rispetto al finale, di come poter spezzare la narrazione senza talvolta esagerare.

 

Considerazioni finali sulla settima stagione di Big Mouth

Big Mouth” sta per concludere la sua corsa, ma nonostante questo, lo show continua a offrire una narrativa fresca e non ripetitiva. La rappresentazione della pubertà è diretta e originale, e ciò è reso possibile grazie a un’ironia tagliente. Tuttavia, come spesso accade con i finali di stagione, il punto debole risiede nell’episodio finale, che risulta meno coinvolgente e di scarso rilievo per la trama generale.

Pro

  • Nonostante questa sia una settima stagione lo show non mostra momenti di debolezza con la propria sceneggiatura.
  • L’ironia continua a essere uno dei punti di spicco più interessanti dello show.
  • Il modo originale, e ormai iconico, di raccontare la pubertà
  • L’episodio internazionale sulla pubertà è un ottimo modo per sviare dalla narrazione principale e portare un nuovo contesto, nonostante si avrebbe potuto osare molto di più.

Contro

  • Come anche nelle passate stagioni, l’ultimo episodio risulta essere privo di creatività.

Per altre recensioni e restare sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo, continua a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma. Ecco a voi alcune delle nostre ultime recensioni:

Filippo D'Agostino

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