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“Biancaneve” compie 85 anni: ecco la storia del primo classico Disney!

di Alice Casati

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Nei suoi quasi 100 anni di storia, fin dalla sua fondazione nell’estate del 1923, Disney non ha mai smesso di realizzare sogni ed estasiare il pubblico di tutte le età. Nonostante la quantità di franchise attualmente di sua proprietà, la casa di produzione è senza dubbio conosciuta e ricordata per i suoi classici d’animazione. Ma da dove è nato tutto questo? Dopo i primi cortometraggi e la creazione del personaggio di Topolino, nel 1937 vede la luce il primo lungometraggio Disney, dal titolo “Biancaneve e i sette nani“. Esattamente 85 anni fa, il 21 dicembre 1937, il film veniva proiettato in anteprima al Carthay Circle Theatre, per poi essere distribuito all’inizio dell’anno seguente. Celebriamo dunque questo anniversario ripercorrendo la storia del film che ha cambiato il cinema d’animazione.

La nascita dei classici Disney

Biancaneve e i sette nani” si basa sull’omonima fiaba scritta nel 1800 dai fratelli Grimm e tramandata oralmente nei secoli antecedenti, pur con varie modifiche. Oltre che il primo classico Disney, il film è stato il primo lungometraggio d’animazione prodotto negli U.S.A. e il primo interamente a colori. Nonostante l’incertezza di produrre un film d’animazione di tale durata (ben 83 minuti), si è rivelato un enorme successo, con un incasso di 8 milioni di dollari in tutto il mondo al termine della prima uscita. Elogiato dalla critica e da numerosi registi di rilievo, “Biancaneve e i sette nani” è valso a Walt Disney uno speciale Oscar onorario, costituito da una statuetta di grandezza regolare e sette statuette più piccole. Ha inoltre ottenuto la candidatura alla miglior colonna sonora agli Oscar del 1938.

La realizzazione di “Biancaneve e i sette nani”

Nell’animazione del film si utilizza la tecnica del rodovetro, mai utilizzata in precedenza in un lungometraggio. Con questa tecnica, i disegni vengono stampati sul rodovetro, un foglio in acetato di cellulosa, e in seguito dipinti. Ogni disegno costituisce un fotogramma di quello che sarà il cartone animato. I personaggi umani, inoltre, sono in parte realizzati con la tecnica del rotoscopio, che consiste nel ricalcare i fotogrammi di una pellicola registrata con attori reali. Per i nani non è stata utilizzata questa tecnica. Il design di Biancaneve, ispirato al personaggio della fiaba, è divenuto un modello per le successive principesse Disney, così come la Regina Cattiva per i successivi antagonisti. I nani, invece, iniziano ad essere caratterizzati singolarmente da questo film, dal momento che prima non avevano una personalità propria.

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Il rilievo dei sette nani

Nella stesura della sceneggiatura, Walt Disney teneva a dare particolare rilievo ai sette nani, i quali, come già detto, dovevano avere ognuno una propria personalità. Tra tutti i nomi vagliati per questi personaggi si sono scelti quelli che più si legavano al loro temperamento. Il film lascia ampio spazio alle loro gag, che intrattengono il pubblico e offrono la possibilità di conoscere meglio ogni nano. Per quanto riguarda la trama legata a Biancaneve, la Regina e il principe, molte idee non hanno trovato posto nel lavoro finito. Le proposte erano in parte tratte dalla fiaba originale e in parte inventate dallo stesso Richard Creedon. Le gag comiche, proposte da tutto il personale, hanno però finito per eccedere, intaccando la credibilità dei nani. Per questo motivo molte di esse sono state tagliate, alcune anche già animate. Alla fine, i nani hanno comunque avuto il loro successo, entrando nell’immaginario popolare.

Il ruolo della colonna sonora

Altro elemento fondamentale dei classici Disney è da sempre la colonna sonora. Nel caso di “Biancaneve e i sette nani“, la musica di scena è stata composta da Paul J. Smith e Leigh Harline; è spettato invece a Frank Churchill e Larry Morey comporre le canzoni originali, tra cui ricordiamo “Ehi-Ho!“, “Il mio amore un dì verrà” e “Impara a fischiettar“. L’album con la colonna sonora originale è uscito quasi insieme al film, conferendole un valore nuovo. Inizialmente esso comprendeva 11 tracce, mentre in seguito ha avuto diverse ristampe ed espansioni. In questo caso come nei successivi classici, le canzoni hanno contribuito a rendere il film un’icona del cinema d’animazione. Ciò testimonia l’importanza che la casa di produzione ha sempre dato alla colonna sonora dei propri film.

L’anteprima al Carthay Circle Theatre

Tutto questo ha portato alla ricorrenza di 85 anni fa, la prima di “Biancaneve e i sette nani” al Carthay Circle Theatre. Il numerosissimo pubblico si divideva tra chi credeva in Disney e chi lo riteneva una follia e ne attendeva il fallimento. Tuttavia, sono bastati 83 minuti a unire le due fazioni in un’unica, grande standing ovation. Il film è apparso in copertina su riviste e giornali e fino al 4 febbraio 1938, giorno dell’uscita negli U.S.A., si sono tenute altre anteprime. Anche nei decenni successivi all’uscita, ogni volta che il film veniva riproposto al cinema riscuoteva successo. Il suo successo ha portato a farne un’attrazione nei vari parchi a tema Disney, alcune apparizioni in videogiochi, fumetti, film e serie, un musical, e alcuni remake in live-action.

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